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Attentato al Crocus City Hall di Mosca: i morti sono 133. Putin minaccia Kiev: Pagherà, i terroristi volevano rifugiarsi in Ucraina

di Angelo Vitale -


Sono salite a 133 le vittime del terribile attentato terroristico al Crocus City Hall di Mosca, la più grande sala concerti della capitale sovietica che alle 20 di ieri sera, orario dell’assalto, era gremita di persone. 145 i feriti di cui 60 in gravissime condizioni. Anche tre bambini tra le vittime della strage, lo riferisce l’agenzia russa Ria che riporta notizie confermate dalle autorità.

Quasi tralasciando la rivendicazione dell’Isis, peraltro ribadita a distanza di 24 ore, Vladimir Putin persegue la sua azione per affermare la responsabilità di Kiev nella strage al Crocus City Hall di Mosca, minacciando “Chi sta dietro a questo barbaro atto terroristico sarà punito”. E puntando senza mezzi termini all’Ucraina, dove i quattro esecutori materiali dell’attacco al Crocus City Hall, secondo le ricostruzioni degli investigatori, volevano rifugiarsi grazie a una “finestra” preparata per loro oltre confine. scenario che Kiev respinge come “assolutamente insostenibile”.

Quattro persone coinvolte nell’attacco alla sala concerti di Mosca sono state arrestate, lo ha detto il capo del servizio di sicurezza dell’FSB al presidente Vladimir Putin, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa russe. Secondo quanto riportato dai servizi di sicurezza russi (FSB), i presunti responsabili dell’attacco hanno avuto contatti in Ucraina e hanno cercato di fuggire verso il confine russo-ucraino. L’organizzazione terroristica ISIS ha rivendicato l’attacco, ma l’Ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento

Tre uomini armati e in mimetica sono entrati e hanno iniziato a sparare e a gettare bombe. L’agenzia di stampa Tass scrive che gli aggressori avrebbero usato delle mitragliatrici – i filmati amatoriali diffusi subito dai social hanno rivelato vere e proprie esecuzioni sommarie di qualsiasi persona incontrata dagli attentatori fin dal loro ingresso nella struttura, a partire da un primo gruppetto di persone ripetutamente raggiunto dagli spari solo perché tra loro vi era una guardia giurata -. La Ria Novosti afferma che gli uomini armati hanno anche ”lanciato una granata o una bomba incendiaria facendo scoppiare un incendio”. Al momento dell’attacco nella sala concerti erano presenti centinaia di persone, molte sono state evacuate.

All’interno della sala concerti è scoppiato un incendio. Il canale Telegram 112, legato alle forze di sicurezza, ha pubblicato un video di uno degli spettatori che parla di un incendio. Secondo il canale Telegram “attenzione Mosca”, riferisce il sito Meduza, il tetto della sala concerti del Crocus sta crollando a causa dell’incendio. Le fiamme sono visibili su vari video circolati sui social. Altri video dall’interno del Crocus mostrano corpi a terra.

La Tass riferisce dell’arrivo sul posto degli agenti delle forze speciali degli Omon. All’interno della sala, dove si stava svolgendo un concerto del gruppo Picnic, potrebbero esserci ostaggi nelle mani degli almeno tre uomini in mimetica che hanno aperto il fuoco sulla folla. Il canale Telegram Baza parla di un centinaio di persone rimaste intrappolate dall’incendio. Il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyov, si trova sul posto. Una cinquantina di ambulanze sono arrivate al Crocus secondo Ria Novosti.

“Persone in mimetica hanno fatto irruzione nella platea del Crocus, almeno tre hanno aperto il fuoco con armi automatiche. Ci sono dei feriti”, ha riferito un giornalista presente, citato da Ria Novosti. Subito dopo è stata lanciata una granata che ha innescato un incendio. “La gente si è buttata a terra per sfuggire alla sparatoria, sono rimasti fermi per 15-20 minuti, poi hanno cominciato a strisciare verso l’uscita. Molti sono riusciti a uscire”, ha aggiunto il giornalista.

Secondo le notizie successive più dettagliate, sarebbero stati visti fuggire, ripresi dalle telecamere, a bordo di una Renault bianca
. Alle 22.30, la rivendicazione dell’attentato, da parte dell’Isis Khorasan, attivo in Afghanistan, un ramo dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, negli anni responsabile di violenti attentati, anche suicida. Nella rivendicazione dell’attacco a Mosca – di 90 morti, 145 feriti di cui 9 gravissimi, il parziale bilancio -, si è affermato che i responsabili sono rientrati in sicurezza alle loro basi. “I combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella città di Krasnogorsk, alla periferia della capitale russa, Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando grandi distruzioni al posto prima di ritirarsi nelle loro basi in sicurezza”.



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