Ambiente

Clima e ambiente: boom sui media, trascurati in Europa

Un milione di citazioni su web, carta stampata e tv ma a Bruxelles priorità in agenda ad altri temi

di Giorgio Brescia -


I temi ambientali più trattati in Italia dalla stampa nel 2024 sono stati la crisi del clima, l’energia, l’economia circolare e la biodiversità. La fotografia, nel Rapporto Eco Media che ha indagato oltre 12 mila fonti stampa, web, audio e video, evidenziando che il web è la piattaforma con il maggior numero di citazioni (67%), seguito dalla stampa (20%) e dalla tv (9%).

L’ambiente sui media

Crisi climatica e crisi ambientale sono statati i temi green più trattati dai media del nostro Paese nel 2024 raccogliendo oltre 1 milione di citazioni nel totale di quelle apparse sul web, sulla carta stampata, in radio e in tv. a seguire, l’economia circolare (881mila views), la biodiversità (667mila views), le risorse ambientali – le risorse idriche, l’agricoltura, i parchi che raccolgono 639mila views) e l’energia (con poco più di 630mila views).

Un’attenzione crescente

“Nel 2024 abbiamo osservato un’attenzione crescente dei media mainstream per l’ambiente e la sostenibilità, ancorché non sufficiente – ha commentato Massimiliano Pontillo, presidente Pentapolis Institute – . Registriamo un maggiore interesse soprattutto nei confronti di temi come l’economia circolare e l’energia rinnovabile che possono senz’altro aiutare la transizione ecologica. La stampa ha un ruolo fondamentale nel centrare gli obiettivi dettati dal Green Deal e dall’Agenda 2030. Sono certamente necessarie strategie condivise, un approccio sistemico, politiche integrate e azioni concrete e misurabili, ma anche un’informazione all’altezza del compito“.

Nell’Agenda Ue priorità ad altri temi

Tutta questa attenzione mediatica per il clima si confronta però con una realtà politica europea meno incisiva sul fronte ambientale. L’Agenda Strategica Ue 2024-2029, pur mantenendo il Green Deal come eredità, mostra maggiore enfasi sulla competitività industriale e sulla crescita economica e un approccio più prudente e meno ambizioso rispetto al quinquennio precedente. Le politiche ambientali restano centrali, ma prevalgono ormai difesa, sicurezza e gestione delle crisi geopolitiche. L’ambiente deve aspettare, per Bruxelles.


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