Economia

Donne, fisco e lavoro: Meloni traccia la manovra

di Giovanni Vasso -

MATTEO SALVINI MINISTRO, GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, ANTONIO TAJANI MINISTRO


Manovra: donne, fisco e pensioni. Ma pure cuneo fiscale, paghe più robuste e un impegno serio per i giovani. Il governo, stretto tra gli effetti del Superbonus e la grande paura del finanziamento del debito cresciuto a seguito dell’aumento dei tassi, deve scegliere le priorità della legge di bilancio. Poche cose ma di impatto. La linea è chiara. Ma il dibattito è aperto. E lo rimarrà fino a domani, quando da Eurostat arriveranno le valutazioni utili a comprendere quanto spazio, secondo l’Ue, avrà l’Italia per imbastire la manovra.

Giorgia Meloni ha già detto che vorrà solo misure in grado di esprimere un effetto moltiplicatore sull’economia italiana. In cima alla lista, c’è la riforma del fisco. Su tre fasce di reddito, con la possibilità di estendere l’aliquota al 23% fino ai redditi da 28mila euro annui. La misura costerebbe quattro miliardi. Altri dieci, inoltre, dovranno essere utilizzati per formalizzare ed estendere il taglio del cuneo fiscale che irrobustisce le retribuzioni degli italiani. E poi? Le idee sono tante e scegliere non sarà facile. Nelle ultime ore si è fatta largo l’ipotesi di un’estensione di Opzione Donna. La possibilità di andare in pensione, per le signore, a 58 anni sarebbe sempre legata al rientro in particolari categorie. Ma il requisito dei figli, già finito al centro di furibonde polemiche nei mesi scorsi, verrebbe cassato. Si va imponendo, inoltre, un altro tema che è decisivo per il futuro prossimo dell’economia. La denatalità e la mancanza di lavoro che affligge i giovani potrebbe avere un corollario devastante, descritto con dovizia di particolari da più analisi nelle scorse settimane. Niente figli, niente pensioni. L’apporto dell’immigrazione, su cui si sono fondate le politiche demografie negli ultimi decenni, non riuscirebbe né a coprire la mancanza di nuovi cittadini né, tantomeno, ad assicurare il pagamento dei contributi che servirebbero per garantire, domani, le pensioni a chi sta lavorando oggi. Il disastro.

Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Corsera Luciano Fontana, ha messo donne e natalità, insieme a quello dell’occupazione, al centro della manovra. E ha affermato: “Siamo assolutamente convinti che il tema della natalità debba rimanere uno dei temi centrali; il lavoro è un altro dei temi centrali e le due cose devono poter camminare insieme”. Dunque non ha resistito alla tentazione di lanciare una stoccata alla minoranza dem: “Il concetto è proprio lavorare per costruire una società nella quale ci sia un forte legame tra il lavoro femminile e, come io sono convinta, la possibilità di mettere al mondo dei figli, differentemente da quello che ci è stato raccontato per diversi anni, perché è un tema sul quale mi sono spesso scontrata anche con alcuni di quelli che oggi sono all’opposizione”. Sarà centrale, dunque, disegnare una manovra attorno alle donne. Alle loro necessità, alle loro esigenze. Che sono, fuori di retorica, quelle di tutto il Paese.

Intanto, il governo deve trovare delle risorse subito. E capire dove investirle per tentare di perseguire gli obiettivi importanti che si sta imponendo. Il ministro Giancarlo Giorgetti è alle prese con la questione del Superbonus. Ha poco più di 140 miliardi di ottimi motivi per farsi venire il mal di stomaco. E rischia di ritrovarsi col rapporto debito/Pil al 6%. A via XX Settembre, si lavora per farsi trovare pronti di fronte a ogni scenario. Che sarà delineato dalle posizioni che verranno comunicate, domani sera, da Eurostat. Ma se tutto andrà bene, seppur si riuscirà a strappare il maggior spazio di manovra possibile, occorrerà, per forza, fare delle scelte. Ne è ben consapevole Matteo Salvini che, dalla Fiera del Levante a Bari, lo ha ribadito ancora una volta: “Stiamo lavorando a una legge di bilancio dove non ci sarà tutto per tutti. Sarà una legge di bilancio, la prima di quattro, dove dobbiamo dare un’idea di Paese chiara. La priorità, visto che non c’è tutto per tutti, è puntare sul lavoro, sul costo della vita”. Antonio Tajani, da Gaeta dove è intervenuto alla Festa azzurra dei giovani di Forza Italia, ha rivolto un pensiero proprio ai ragazzi, sancendo una delle priorità dell’impegno di Fi: “Non dobbiamo parlare solo di pensioni minime, ma dobbiamo pensare alle pensioni di quelli che hanno iniziato a lavorare oggi. La crescita zero è un problema anche per voi perché se non ci sono lavoratori ora è difficile garantire le pensioni quando diventeranno grandi. Il tema del futuro è anche questo”.


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