Cronaca

Emanuela Orlandi: 42 anni di silenzio, menzogne e attese. Roma si mobilita per la verità

di Michel Emi Maritato -


Emanuela Orlandi: 42 anni di silenzio, menzogne e attese. Roma si mobilita per la verità

Piazza Risorgimento, cuore pulsante di Roma e simbolo di civiltà democratica, si prepara ad accogliere un nuovo appello collettivo per la verità. Sabato 21 giugno 2025, a 42 anni esatti dal rapimento di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983, si terrà un incontro pubblico dalle 18.00 alle 20.00 per chiedere con forza ciò che da decenni è negato: la verità.

La locandina è un pugno nello stomaco: il volto di Emanuela, ricostruito con centinaia di ritratti sbiaditi, si sovrappone a una frase che pesa come una condanna: “A 42 anni dal suo rapimento vogliamo quella Verità che in troppi VERGOGNOSAMENTE continuano a nascondere.

È il grido di una collettività indignata, che non si rassegna a un caso archiviato mille volte e mai risolto. Una ferita ancora aperta nel corpo dello Stato e della Chiesa. Un mistero che coinvolge il Vaticano, i servizi segreti, la Banda della Magliana, e persino scenari internazionali legati alla guerra fredda e all’attentato a Giovanni Paolo II.

Nel corso degli anni, le ipotesi si sono moltiplicate: tratta di esseri umani, ricatti contro la Santa Sede, insabbiamenti interni, complicità esterne. Eppure, nessuna verità ufficiale, nessuna condanna, nessun corpo ritrovato. Solo silenzi e omissioni.

Nel 2023, per la prima volta dopo decenni, la Santa Sede ha aperto un’indagine interna. Ma per molti è stato troppo poco, troppo tardi. L’incontro di sabato prossimo vuole essere più di una commemorazione: è una richiesta di giustizia collettiva. A promuoverlo familiari, con l incessabile impegno del fratello Pietro, a partecipare e collaborare: cittadini, giornalisti e personalità del mondo della cultura.

In un Paese dove troppo spesso i misteri diventano oblio, Emanuela Orlandi è diventata il simbolo delle verità negate. Una ragazza innocente che ha pagato il prezzo della sua invisibilità in una guerra di poteri più grandi di lei.

Mentre a pochi metri da Piazza Risorgimento, le mura del Vaticano restano silenziose, i partecipanti all’incontro alzeranno le loro voci. Perché il tempo della prudenza è finito. Perché dopo 42 anni, la domanda non è più “chi” ha fatto sparire Emanuela, ma “perché” nessuno ha mai voluto far sapere la verità.

La verità non si prescrive. La giustizia, se taciuta, è complicità.
Sabato, Roma parlerà per Emanuela. E sarà impossibile non ascoltarla.


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