Cronaca

Ergastolo per Alessia Pifferi: lasciò la figlia a morire di stenti

di Martina Melli -


La Corte di Assise di Milano ha condannato Alessia Pifferi all’ergastolo per omicidio volontario aggravato senza premeditazione.
La 38enne, nel luglio del 2022, lasciò sua figlia Diana, di soli 18 mesi, da sola in casa per sei giorni procurandone la morte per stenti. L’udienza è iniziata con l’intervento dell’avvocato di parte civile, Emanuele De Mitri, che ha descritto l’azione di Pifferi come deliberatamente negligente e sostenuta da prove incontrovertibili.
De Mitri ha ribadito la chiara responsabilità di Pifferi nell’omicidio della piccola Diana, affermando che l’imputata era pienamente consapevole delle conseguenze delle proprie azioni. L’avvocata della difesa, Alessia Pontenani, ha invece sostenuto la tesi della semi infermità mentale, una possibile incapacità, totale o parziale, di intendere e volere al momento del fatto. Secondo Pontenani la sua assistita non aveva intenzione di uccidere: “Alessia non desiderava la morte della figlia”. L’avvocata, nel perorare la causa, ha delineato un quadro di vita difficile per la donna, segnata da un’infanzia problematica, abusi e una crescente necessità affettiva che l’avrebbe resa incapace di prendersi cura della propria bambina. Pontenani ha quindi rifiutando l’accusa dell’omicidio argomentando come l’unico reato commesso da Pifferi fosse l’abbandono di minore.
La mamma e la sorella dell’imputata, costituitesi parte civile, hanno commentato la sentenza: “È un dolore atroce ma deve pagare, si è dimenticata di essere una madre”.


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