Attualità

Hot parade

di Redazione -


di SIMONE DONATI

Sale: Antonio Decaro. C’è chi può e chi non può. Lui, Antonio Decaro, può. Spuntano le foto con le parenti del boss condannato all’ergastolo Capriati. Ma non c’è problema. Per i giornaloni, gli stessi che spellarono vivo il buon Giggino Di Maio per una foto in un bar di un presunto criminale, è tutto a posto. C’è chi può e chi non può.

Stabile: Marine Le Pen. Salvate Marine da se stessa. La Le Pen chiede a Giorgia Meloni se sta brigando per un Ursula bis. Un modo come un altro per mettere pepe in una campagna elettorale che si gioca più a destra che altrove. Ma Le Pen, prima che di destra, è francese e patriota. Il tackle a Giorgia è un assist a Macron, l’ennesimo, che vuole la sinistra a Bruxelles.

Scende: Roberto Mancini. A Roberto Mancini le cose non potevano andare peggio di così. L’Italia vince (non) giocando e tutti, giornali e tecnici di Coverciano cantano le lodi di Spallettone, nuovo padre della Nazione. Gli azzurri si accontentano, i sauditi no. E a Riyadh c’è chi vorrebbe dargli il benservito al Mancio. Il mondo (del calcio) al contrario.


Torna alle notizie in home