Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Totò. Era ora, perdinci ohibò. Gli eredi del principe Antonio de Curtis hanno dichiarato guerra a tutti quei ristoratori, magliari e affini che sfruttano l’immagine del genio napoletano per vendere pizze, supplì e chissà cos’altro. Non è una questione di soldi. E’ salvare un grande napoletano dal folklore ormai intollerabile.

Stabile: Adriano Celentano. Se non sono per lui, non vanno bene. Il grande ritorno del mitico Adriano Celentano. Furia contro Giovanni Floris e i suoi applausi in studio, ogni due per tre, più falsi di quelle di una sit-com americana degli anni ’90. “Se continui così il tuo talk finisce male, ora basta, questi applausi hanno rotto i cog*ioni”. Chapeau.

Scende: Piero Fassino. Fassino una ne fa e cento ne sbaglia. Stavolta è finito nella bufera perché accusato del tentato furto di un profumo al duty-free di Fiumicino. Lui si è difeso: in una mano aveva il trolley, nell’altra il telefono, ha pensato bene di infilarsi il boccettino in tasca. I vigilantes non gli hanno creduto. Figuraccia europea.


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