Editoriale

I Giudici devono far rispettare la legge: è una buona notizia

di Dino Giarrusso -


La sentenza della Cassazione sul caso Diciotti, l’accoglimento di una richiesta di risarcimento di esseri umani i cui diritti secondo i Giudici sarebbero stati violati, è importante nel merito e nel metodo. I diritti umani sono inviolabili, e grazie a Dio c’è chi li tutela, riconoscendo un risarcimento a chi si è visto sottrarre un proprio diritto. Per il caso Diciotti, ricordiamo, la magistratura penale aveva assolto Matteo Salvini, che non ha commesso reati. Le due sentenze non sono affatto in contraddizione, ma anzi confermano che il nostro è uno Stato di Diritto, che la responsabilità penale è individuale, che le condanne arrivano se e solo se si è colpevoli al di là di ogni ragionevole dubbio. E’ sempre una buona notizia quando non si rilevano reati nella condotta di un Ministro. Dal punto di vista civile, oggi, i giudici dicono che il soccorso in mare è un dovere che prevale su qualunque norma o accordo multilaterale. La sentenza è inappellabile, a sezioni unite, e farà giurisprudenza, cioè segna un importante precedente.

Qualunque atto politico che lede i diritti fondamentali dell’uomo, dà luogo ad un risarcimento, che sia o meno un atto punibile come reato dal diritto penale. Questa sentenza importante ci ricorda che quei migranti sono esseri umani, non oggetti, non merce. E’ bello sapere che la giustizia italiana allontani ogni tentazione di avvicinarsi alla barbarie del nazismo, quando le persone venivano chiamate stuck, cioè pezzi, per togliere loro ogni dignità, e come pezzi messi su vagoni piombati, disumanizzati dalla follia di Hitler e dalla complicità vergognosa dei suoi indegni alleati, Italia in testa. Su questo servirebbe riflettere, e questo servirebbe commentare. Invece si leggono sconfortanti pareri, soprattutto da parte dei leader di centrodestra, sui giudici politicizzati e la solita litania vittimista. E’ imbarazzante che signori senza lo straccio di una laurea (non in legge: in nulla!) contestino giudici della Corte di Cassazione quando questi fanno rispettare la legge. Ed è imbarazzante perché non stanno al bar a commentare se era o non era valido “er go de Turone”, ma stanno al governo, ed hanno il dovere assoluto di tutelare le istituzioni repubblicane, non delegittimarle. E’ una speculazione politica sterile e dannosa, poiché ha come primo effetto quello di allontanare, più di quanto non siano già distanti, i cittadini dalle istituzioni. Per intenderci sarebbe come se all’indomani delle elezioni meritatamente vinte nel 2022 da Giorgia Meloni, FdI e la coalizione di Centrodestra, qualcuno (un giudice, magari?) si fosse alzato e avesse detto: “Questo risultato è ridicolo, penoso, falsato. Meloni non ha vinto le elezioni, ci sono stati brogli e quindi non deve governare il centrodestra ma dei giudici che hanno studiato e vinto un concorso. Se i fascisti vogliono governare facciano la rivoluzione con le armi e le squadracce di picchiatori come fece Mussolini, sennò se ne stiano zitti e buoni all’opposizione”. Ecco, se qualcuno avesse solo pensato di dire una tale sequela di bestialità, sarebbe stato degno della camicia di forza. L’Italia è un paese democratico, le elezioni sono libere, il fascismo è morto. Chi vince governa (anche se i sistemi elettorali sono così penosi da rendere difficilissima una vittoria netta), chi perde sta all’opposizione, e chi amministra la giustizia giudica secondo legge. Ma immaginate, invece, che quel pazzo che si fosse espresso contestando un risultato elettorale netto, venisse supportato da giornali ideologicamente avversi a chi ha vinto le elezioni, e che quel ragionamento bacato fosse ripreso in radio e in TV da giornalisti, opinionisti, altri giudici invitati ai talk, politici e così via. I cittadini si farebbero l’idea che Meloni, pur avendo vinto le elezioni, non abbia il diritto e il dovere di governare. Ecco, dopo aver letto certi commenti alla sentenza della Cassazione civile a sezioni unite, i cittadini potrebbero farsi l’idea che i giudici della cassazione non abbiano il diritto ed il dovere di giudicare su un ricorso facendo rispettare la legge. E non ha senso nemmeno usare il condizionale: la realtà è che i cittadini si sono già da anni fatta quell’idea, perché la discussione si è piegata a teorie complottiste sul ruolo dei giudici che non tengono conto dei fatti né del diritto costituzionale. Forse noi italiani, tutti, meriteremmo un risarcimento da chi ha creato questo clima e lo cavalca, senza capire quanti danni fa.


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