Sport

IL GOLF DIVENTA TECH

di Ivano Tolettini -


di IVANO TOLETTINI
Il golf diventa uno sport sempre più tecnologico. In crescita come numero di praticanti nel nostro Paese, come ama ripetere il presidente della Federazione Franco Chimenti, con oltre 100 mila giocatori anche se il movimento non può essere paragonato a quelle di altre realtà europee senza scomodare i Paesi anglosassoni, adesso mutua dai sistema radar dei lanciamissili la strumentazione per affinare la tecnica degli atleti che quando colpiscono la pallina sono in grado di valutare la velocità con cui è partita, a che velocità è passato il bastone, se esso è arrivato dall’interno o dall’esterno. Una rivoluzione che facilita il miglioramento. E questo serve non solo ai giocatori professionisti, ma anche ai praticanti per migliorarsi. Così se una volta i maestri utilizzavano l’occhio e l’esperienza per perfezionare i propri discepoli, oggi la tecnica consente un miglioramento scientifico capace di dosare lo sforzo con ricadute benefiche anche a livello fisico, evitando ad esempio movimenti inopportuni e quindi infortuni.
GIOVANI
“È l’evoluzione di uno sport che sta cambiando davvero pelle – spiega Umberto Cuomo, giocatore professionista e proprietario del nuovo Golf Megastore 2.0 di Vicenza, struttura avveniristica tra le più all’avanguardia in Europa aperta da poco in zona industriale – Oggi il golf non è più considerato uno sport d’élite come un tempo, perché l’età media si è abbassata di molto, e abbiamo ormai 400 atleti professionisti nelle tre principali categorie, dalla A alla C. Con alcune eccellenze internazionali”. Oggi sono quasi 300 gli impianti di livello in Italia dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, con prevalenza nella Pianura Padana, dove Lombardia, Veneto e Piemonte contano il maggior numero di praticanti. Il golf alimenta anche un circuito turistico attirando nel Belpaese un sacco di stranieri che possono unire alla pratica del loro sport preferito in gemme verdi uniche, la possibilità di visitare le città d’arte e le bellezze paesaggistiche non lontane dagli impianti. Un volano che alimenta un’economia di qualità in aree ambientali di prim’ordine. “Anche perché rispetto a una volta quando sui campi da golf si usavano prodotti chimici – prosegue Cuomo – oggi tutto è naturale”. Senza considerare che la pratica dello sport per i ragazzi ha una funzione sociale “e il golf richiede disciplina e metodo che aiuta a crescere i nostri giovani”. E come spesa è diventato uno sport alla portata di tantissime tasche, perché con mille euro si acquistano attrezzatura e abbigliamento adeguati, dopo di che in una struttura si sottoscrive la tessera principiante e si gioca per sei mesi con 350 euro. L’anno successivo l’attrezzatura può restare la stessa e si paga la quota iscrizione che può partire da 500 euro in su, a seconda del prestigio del campo.
PARALIMPICI

Cuomo come professionista e fitter anche delle squadre nazionali da qualche anno segue gli atleti paralimpici. “Sono stati una sorpresa straordinaria e mi riempiono la vita – afferma – perché quando analizzi le loro disabilità e le rapporti alle loro qualità tecniche ti rendi conto che i veri campioni sono loro. Degli autentici fenomeni”. Quanto ai giocatori normodotati Cuomo, tra gli altri, ha seguito la crescita di un giovane come Guido Migliozzi, che ha disputato le Olimpiadi di Tokyo ed ha tre vittorie nel tour europeo. Se con Migliozzi i migliori golfisti sono Francesco Molinari, Renato Paratore e Francesco Laporta, l’Olimpo golfistico azzurro vede sempre ai vertici l’indimenticato Ugo Grappasonni e il 66enne Costantino Rocca con 5 vittorie nell’European Tour.

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