Attualità

Il governo dichiara guerra al fentanyl

di Martina Melli -


Un piano nazionale di prevenzione per fare fronte comune contro la minaccia fentanyl, l’oppioide sintetico dal meccanismo analogo a quello della morfina, che negli ultimi anni ha mietuto migliaia di vittime negli Usa e che si sta diffondendo anche in Europa. Un piano strutturato contro l’uso improprio di una sostanza che, in medicina, con dosi e procedure controllate, viene efficacemente usata come analgesico per sedazione chirurgica e terapia del dolore cronico. Il protocollo d’intesa è stato presentato ieri presso Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. La “droga degli zombie” – 30/50 volte più potente dell’eroina – rende morti che camminano coloro che ne abusano. Tra i principali effetti del fentanyl e dei suoi derivati infatti c’è la depressione del sistema nervoso centrale e di quello respiratorio. Per questo motivo è così pericoloso; per questo anche solo 2-3 milligrammi possono causare la morte per soffocamento. L’onorevole Mantovano ha chiarito che in Italia non si parla, ancora, di un’emergenza da fentanyl. Negli Stati Uniti invece, dove solo nel 2022 ci sono stati almeno 73.000 decessi riconducibili al fentanyl, sì. E, dato che è una droga facilmente reperibile, a basso costo, più potente dell’eroina, e considerando la grande permeabilità culturale del nostro Paese nei confronti dell’America, “è bene non farsi trovare impreparati”. Per questo si è messa a punto una strategia di prevenzione ad ampio raggio che prevede la sinergia tra varie amministrazioni e verifiche periodiche. “Siamo fieri che l’Italia sia una delle primissime Nazioni in Europa ad adottare un piano molto articolato di prevenzione contro l’uso improprio del fentanyl e degli altri oppioidi sintetici” ha commentato in una nota la premier Meloni. Lo scambio principale ha luogo tra Cina e Usa ma c’è una notevole produzione illegale anche in Brasile e in Messico. In Europa ci sono segnali di un mercato in espansione in Portogallo e nel Regno Unito. L’Italia dunque intende premunirsi di fronte a questa minaccia così come sta facendo anche la Svezia. “La nostra intelligence ha segnalato un certo interessamento della ‘ndrangheta nel fentanyl, anche se sembra che stiano testando il mercato per verificare la convenienza del suo inserimento sul mercato” ha dichiarato Mantovano. Il sottosegretario ha aggiunto inoltre di non sottovalutare l’influenza dei “cattivi maestri”, per esempio alcuni rapper e trapper americani che nei loro testi esaltano apertamente le meraviglie della sostanza stupefacente e che esercitano un forte appeal sui giovani. Il piano, che partirà immediatamente, prevede misure combinate di prevenzione e contrasto, come illustrato dal ministro Schillaci. Le misure di prevenzione “si concentreranno sul rafforzamento del monitoraggio e il controllo della distribuzione e somministrazione al fine di evitare l’utilizzo della sostanza per scopi non sanitari”. Verranno inoltre organizzati corsi di formazione a favore degli operatori sanitari finalizzati al riconoscimento delle overdose da fentanyl. “Stiamo allertando Regioni e farmacie affinché prestino un’attenzione massima per evitare i furti” ha sottolineato Schillaci. Siccome in molti casi la somministrazione tempestiva di un oppioide antagonista, il naloxone, può invertire gli effetti del fentanyl, si prevede, quale parte integrante del piano, che tutte le farmacie ne siano obbligatoriamente provviste. Purtroppo però, siccome i nuovi fentanili di derivazione prodotti illegalmente nei laboratori clandestini, hanno un effetto 100.000 volte più potente della morfina, per contrastarli potrebbero volerci diverse dosi di naloxone.
“Dobbiamo erigere una barriera, un’autentica muraglia”, ha detto il Ministro Valditara in apertura al suo discorso su altrettante attività di prevenzione educativa e scolastica. Valditara ha parlato di formazione iniziale dei docenti, specialmente i nuovi assunti, per i quali sono previsti percorsi formativi ad hoc. E ancora, iniziative nelle scuole sui temi della salute e della prevenzione dalle dipendenze e attività di sensibilizzazione dei genitori sui medesimi temi. “Bisogna contrastare la cultura della droga con strumenti per riempire i vuoti. Dare ai giovani motivazioni forti e valorizzarli, oltre che realizzare una grande alleanza tra scuola e famiglie”.


Torna alle notizie in home