Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – “Finalmente ci hai trovati”, i ricordi e la riconciliazione

di Eleonora Ciaffoloni -


Il romanzo che ci presenta Edgar Selge con Finalmente ci hai trovati – edito da Carbonio (2024) e tradotto in italiano da Angela Ricci – è quello che possiamo definire “una storia tedesca”.
Un racconto esperienziale che porta all’esplorazione delle esperienze di formazione, scavando nel passato dello stesso autore, un passato che potrebbe rispecchiarsi in quello di molti dei suoi coetanei.
Una storia oscura, che si ritrova in casa attraverso i silenzi della famiglia: è la Germania degli anni ’60, Edgar ha 12 anni e, nonostante non l’abbia vissuta, vede attorno a sé ciò che ha lasciato la guerra e tutte le sue cicatrici.
Il padre fu arruolato giovanissimo nella Wehrmacht durante la Seconda Guerra Mondiale e dopo la guerra, venne considerato “libero” e, completati gli studi di legge, inizia a lavorare come direttore di un penitenziario fino alla fine della sua carriera.
Il figlio, che porta lo stesso nome, ha trascorso la sua vita riflettendo sul padre, sulle sue opinioni e abitudini, sui suoi discorsi e comportamenti, sul suo carattere complesso, duale, fatto di bontà e durezza crudele, e sul suo amore travolgente per la musica.
In brevi episodi, toccanti e spesso commoventi, il giovane Edgar rivela tutto ciò che ha influenzato il modo di vivere delle persone in Germania per decenni, e che spesso continua a influenzarle ancora oggi. Orgoglio nazionale represso, amore per la patria nonostante le sue difficoltà, xenofobia, razzismo, antisemitismo, virtù tedesche, patriarcato, disprezzo per le aspirazioni moderne.
Una influenza che ha avuto una parte importante sullo sviluppo della salute mentale di una generazione di tedeschi.
Finalmente ci hai trovati è un racconto scritto magnificamente, convincente e coraggioso sia in termini letterari che di contenuti: una potenza unica unita ad una cerca poetica e soprattutto a una ironia sottile.
Tutti elementi che trasformano un libro di “ricordi” in un pezzetto di storia. Ed è proprio attraverso i ricordi che Edgar Selge va a esplorare i confini della mente umana ma anche di un genere letterario che va oltre quello che potrebbe essere solamente un romanzo.


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