Mamma ho preso l’aereo: i numeri del caro voli 2025
Altroconsumo snocciola le cifre: il volo tra Milano e Catania costa (quasi) 6 volte in più che quello per Londra
Caro voli 2025 ovvero: Mamma ho preso l’aereo. E mi hanno spennato. Arriva il Natale, siamo tutti più buoni: tranne le compagnie aeree. Il Grinch ha messo le ali. Ai prezzi dei biglietti. I più tartassati, manco a dirlo, sono ancora una volta i siciliani. Che dovranno pagare più degli altri per tornare al paese, dalle loro famiglie, dopo aver passato un anno intero a lavorare, o studiare, fuori dall’Isola. Un salasso, altroché. Su cui, ormai da tempo, si concentrano le attenzioni dei consumatori. Che stanno compulsando siti e algoritmi alla ricerca di occasioni, prezzi normali, posti da prenotare senza dover mettere a garanzia un rene. E non ci riescono.
Caro voli 2025: i numeri Altroconsumo
I numeri di Altroconsumo sono paradigmatici di una situazione che, ormai, è diventata una vera e propria tradizionale del nostro Natale. Un film già visto. Mamma, ho preso, anziché perso, l’aereo. Ed è stato proprio questo il guaio. La rotta più costosa, considerando il costo del biglietto sia d’andata che di ritorno, secondo i consumatori è quella che unisce Milano a Catania. Dalla Lombardia alla Sicilia orientale, non si spendono meno di 437 euro. Non è che si risparmi moltissimo a tornare a Palermo: il conto finale è ugualmente salato e assomma a 406 euro.
Andare all’estero costa meno che tornare al Sud
Per rendersi conto di quanto siano alti i prezzi, e delle quote a cui sia giunto il caro voli nel 2025, basta fare il raffronto con le rotte estere. Per andare e tornare da Milano a Amsterdam nel periodo natalizio si spenderanno 160 euro. Chi, invece, preferisce Parigi risparmierebbe ancora di più: in tutto non scucirebbe più di 120 euro, per la precisione 119. Finita qui? Macché. Volare da Roma a Lamezia Terme costerà 314 euro, tra biglietti di andata e ritorno. Bene ma non benissimo. Partire dalla capitale e raggiungere Londra (con tanto di ritorno) costa 77 euro. Prezzo che scende ulteriormente, a 73 euro, se si preferisce imbarcarsi a Milano per raggiungere la capitale del Regno Unito. Se la matematica non è un’opinione, il volo tra Milano e Catania costa poco meno di sei volte quello verso l’Inghilterra. Eppure durano, più o meno, lo stesso tempo. Cosa è che fa della trasvolata italiana un’avventura molto più impegnativa e costosa rispetto a quella europea.
Quel Grinch dell’algoritmo
Perché si paga di più per scavalcare gli Appennini piuttosto che il massiccio del Giura (prima) e il canale della Manica (poi)? Semplice, perché c’è più richiesta. E gli algoritmi, al solito, alzano il prezzo. Come se scendersene a casa per le feste fosse una prova di forza, di coraggio e di volontà. Solo i più motivati, quelli che hanno risparmiato per poterselo permettere, potranno avere il lusso di mangiare scacciate, baccalà fritto e buccellato. Eppure non ci sono, almeno in teoria, altre cause che possano spingere ad alzare i voli. Considerando, soprattutto, che i prezzi dei carburanti – complice il tracollo della valutazione del prezzo del petrolio greggio – sono più che stabili. Anche se dovrebbero iniziare, finalmente, a scendere. Ma questa è un’altra storia.
Non è meglio scendere a Carnevale?
Eppure qualche (piccola) conseguenza si sta registrando. I voli nazionali italiani, stando ai dati Enac citati proprio da Altroconsumo, hanno registrato il 4% di passeggeri in meno. Qualcuno si sta iniziando a organizzare in maniera diversa. Magari preferisce ricongiungersi ai parenti e agli amici in altri periodi dell’anno. Stando alle comparazioni dei consumatori, a una famiglia di tre persone (due adulti e un bambino) converrebbe (infinitamente) di più scendere a Carnevale. La sproporzione tra i costi è così alta da risultare ridicola, da spingere a un riso amaro. La tratta Milano-Catania a Natale viene a fare 1.427 euro contro 144 euro a Carnevale, una differenza dell’892%. Si, avete letto bene: ottocento-novanta-due-per-cento. Ci sarebbe da farci più di un pensierino a preferire la carnevalesca pasta che’ cincu pittusa a quella con le sarde, tradizionale alla Vigilia. Ma non basta. Milano-Lamezia Terme, si scuciono 1.193 euro a Natale contro 174 euro a Carnevale. Il confronto è impietoso: +586%. E ancora per la rotta Milano-Palermo: 1.235 euro a Natale contro 238 euro a Carnevale (418%). Insomma, le percentuali non mentono. E sembrano proprio giustificare chi, anziché prenderlo, deciderà di perderlo l’aereo a Natale. In fondo, il panettone è pur sempre il re delle feste e potrebbe pure offrire una dolce consolazione all’amarezza di dover restarsene a Milano rinunciando alla rimpatriata natalizia.
Un’odiosa tassa sulla festa più bella dell’anno
Insomma, è il Natale è arrivato. E come accade ormai da troppi anni, il film è sempre lo stesso. Una stangata, vera e propria, sugli affetti. Dice che è la legge del mercato. Ma certe disparità sono tanto vistose da lasciare allibiti. Anche quest’anno, Altroconsumo ha promesso di segnalare tutto all’Antitrust. Così come hanno già fatto, o faranno, le altre sigle dei consumatori. Che, ormai da settimane, si sgolano a denunciare il caro voli 2025. Arriva il 25 dicembre, siamo tutti più buoni. Tranne quel Grinch dell’algoritmo delle compagnie aeree. Che rovinerà a tanti, purtroppo, la festa più bella che c’è. Mamma, ho preso l’aereo. E mi hanno spennato.
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