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Meloni a Bruxelles: Su difesa Ue nodo risorse. E sul rinnovo a von der Leyen: Un’Europa diversa, meno ideologica

di Angelo Vitale -


“Si è partiti dall’impostazione cui puntava l’Italia”: così il via di un rapidissimo punto stampa della premier Giorgia Meloni a Bruxelles al termine del Consiglio europeo. E quindi “la semplificazione delle politiche agricole, il sostegno alle filiere, la lotta alla concorrenza, la proroga agli aiuti di Stato”.

Poi, subito “C’è la conferma del sostegno all’Ucraina, l’impegno per aiuti con ulteriori 5 miliardi di euro”. Ma innanzitutto, sul tema così dibattuto dalla polemica politica, quello della difesa Ue “resta il nodo delle risorse. Sono favorevole – ha detto – a rafforzare l’industria della difesa ma dobbiamo fare i conti con le risorse a disposizione”.

Poi, a tacitare il via di altre polemiche, sui complimenti del premier ungherese Viktor Orban a Vladimir Putin, “Non condivido quella lettera e quegli auguri, conoscete la mia posizione”.

Sulle domande secche circa la ricandidatura di Ursula von der Leyen a commissaria, un ragionamento più ampio, alla ricerca di una nuova formula per l’Europa che verrà: “Questo è un tema che appassiona voi, il tema che appassiona me è per fare cosa. Ci sono dei candidati, gli europei voteranno e dopo il voto si vedranno quali sono i pesi. Perché se Ursula von der Leyen o chiunque altro divenisse commissario, quale è l’Europa di domani? Io penso debba essere molto diversa da quella di oggi nel rapporto con la competitività, nell’approccio che deve essere molto meno ideologico, nella difesa dei confini, tutte cose che si stanno vedendo solo negli ultimi mesi”.


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