Esteri

Niger: l’Ecowas prepara l’intervento armato, Tajani auspica cautela

di Ernesto Ferrante -


Niger: l’Ecowas prepara l’intervento armato, Tajani auspica cautela.
La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale si sta preparando all’intervento armato in Niger per reinsediare con la forza il deposto presidente Mohamed Bazoum. Lo hanno sottolineato fonti militari dell’Ecowas al Wall Street Journal, precisando tuttavia che occorre altro tempo per mettere a punto tutto.
“Dobbiamo rafforzare le nostre forze prima di partecipare a una simile operazione militare. Il successo di qualsiasi operazione militare dipende da una buona preparazione”, ha affermato un comandante di alto rango.
Il blocco di Paesi dell’Africa occidentale non si è ancora espresso ufficialmente dopo la scadenza dell’ultimatum di sette giorni imposto agli uomini di Abdourahmane Tchiani.
Per risolvere la crisi “l’unica via è quella diplomatica. Mi auguro che venga prolungato oggi l’ultimatum della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), scaduto ieri notte a mezzanotte. Bisogna trovare una soluzione: non è ancora detto che non si trovi una strada, che non sia la guerra”, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, in un’intervista a La Stampa.
“L’Europa, ha aggiunto Tajani, non può permettersi uno scontro armato, non dobbiamo essere visti come nuovi colonizzatori dell’Africa. Al contrario, dobbiamo creare una nuova alleanza con i Paesi africani, che non sia sfruttamento”.
Secondo il ministro, da tempo nell’Africa subsahariana si stanno muovendo i mercenari russi della Wagner, anche se non sono arrivate “informazioni sul loro coinvolgimento nel golpe”.
Pur lanciando l’allarme per il “nuovo colonialismo russo e cinese, adesso anche in Niger”, il forzista ha continuato a predicare la calma: “Una cosa è certa, l’Europa è già impegnata in troppi fronti militari, l’Ucraina in primis. Non possiamo aprire un altro conflitto, in Africa”.
Riguardo il destino del presidente deposto Bazoum, l’esponente del governo Meloni ha detto di ritenere “giusto che venga liberato, ma non lo possiamo fare noi. L’America è molto prudente da questo punto di vista, è impensabile che apra un intervento militare in Niger. La liberazione sarà il frutto di un lavoro faticoso e lungo. Ora, l’unica via è prolungare l’ultimatum”.
Una delegazione congiunta di Mali e Burkina Faso è arrivata a Niamey, per “testimoniare la solidarietà dei due Paesi al popolo fratello del Niger”.
Truppe nigerine hanno lasciato la capitale per dirigersi verso il confine con Nigeria e Benin. Lo ha riferito il portale “Sahel Intel”.
La compagnia aerea svizzera Swiss ha modificato la rotta del volo Zurigo-Johannesburg a seguito della chiusura dello spazio aereo in Niger. Si è deciso di far sorvolare il Mali, con tempi più lunghi di un’ora. I passeggeri per i quali non è stato possibile garantire le coincidenze sono stati trasferiti su collegamenti alternativi.


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