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Nucleare, si o no? I giovani sono favorevoli, in molti seguono l’Atomic Advocate sui social

di Angelo Vitale -


Chi è Luca Romano e cosa c’entra con il rinnovato interesse per il nucleare in Italia? Nelle ultime ore Confindustria, confermando una attuale linea di forte attenzione per una nuova stagione dell’energia nucleare nel nostro Paese, ha sintetizzato in una sua newsletter le recenti mosse dell’Europa e dell’Italia sull’argomento.

E, per esempio, ha ricordato quanto la commissaria europea Ursula von der Leyen ha inserito nella lettera di missione del commissario designato per l’Energia, il danese Dan Jørgensen. Una esplicita parte dedicata proprio allo sviluppo dei reattori nucleari modulari di piccole dimensioni, gli Small Modular Reactor spesso indicati da alcuni dei ministri del governo Meloni, Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso, come la nuova frontiera del prossimo impegno dell’esecutivo, superando tutte le attuali e possibili incertezze. “Dovrai sostenere l’accelerazione dello sviluppo e della diffusione dei reattori modulari di piccole dimensioni in Europa negli anni 2030, sulla base dell’Alleanza industriale europea dei reattori modulari di piccole dimensioni – si legge tra le mansioni assegnate a Jørgensen – . Continuerai inoltre a garantire la sicurezza e le salvaguardie nucleari, comprese le forniture diversificate, la gestione sicura delle scorie e le nuove tecnologie”.

Confindustria ha poi rammentato quanto l’interesse del governo italiano per un superamento dell’attuale stallo sul nucleare sia stato rilevato anche da Politico, riferendosi a quanto recentemente pubblicato dal quotidiano statunitense.

In quell’articolo è ampiamente citato il caso di Luca Romano, l’Atomic Advocate che da qualche tempo sta “plasmando digitalmente una nuova generazione di italiani con opinioni pro-nucleare, un cambiamento di 180 gradi rispetto ai loro genitori e nonni, che hanno bandito la fonte di energia non una ma due volte (qui il riferimento ai referendum che per due volte bocciarono anni fa il nucleare, ndr)”.

Romano, fisico nucleare, nel periodo della pandemia ha iniziato a lavorare ad un progetto di giornalismo scientifico aperto alle opportunità del nucleare, ormai con lui animato da decine di esperti. Un avvocato dell’atomo che parla ai giovani. Lo segue, nota Politico, “un esercito di 186mila follower su Instagram e 132mila su TikTok”.

I giovani italiani – ha raccontato al quotidiano Usa – guardano al nucleare con occhi nuovi: “Non hanno attraversato i traumi della Guerra Fredda e di Chernobyl e hanno molta paura del cambiamento climatico. Per questo guardano al nucleare, che fa parte del portafoglio di soluzioni, in modo più favorevole”.

Non sarà un caso se l’anno scorso un sondaggio Swg riferiva che i giovani sono più favorevoli degli over 55 al ritorno dell’energia nucleare in Italia. Chi è più a favore sono i giovani rispetto agli ultracinquantacinquenni: 63% contro 47%.


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