Attualità

Nuova lotta al contante Anche il Bancomat nel mirino

di Redazione -


Il premier Draghi ha firmato il decreto che permetterà ad Agenzia delle Entrate, banche e forze di polizia d’intensificare la caccia al contante. L’Agenzia delle Entrate incrocerà i dati delle spese tracciabili (bancomat, bonifici ed assegni), mentre le perquisizioni personali e domiciliari avverranno solo su denuncia o segnalazione di somme eccedentarie in possesso al cittadino, o per casi di gente colta in flagrante a pagare per contanti.

Il bancomat è di fatto diventato il principale strumento d’indagine fiscale. Perché strumento principe dei pagamenti tracciabili (bancomat o carta di credito) e l’Agenzia delle Entrate ha superato lo stesso steccato delle banche collegandosi direttamente al computer centrale della Ibm, apprendendo così in tempo reale quanto e come spendono i soldi i cittadini. Anche i vecchi prelievi del contante direttamente allo sportello vengono ad essere computati, e perché il fisco indaga su quanto il dichiarato corrisponda davvero alla liquidità nelle mani del cittadino. Ma ora cambia tutto per gli italiani, l’Agenzia delle Entrate s’è accordata con il gestore delle carte per bloccare il prelievo del contante dai bancomat, il Fisco da oggi pretende che l’uso del danaro debba sempre essere giustificato, la ben nota “causale” che siamo obbligati a riempire per qualsiasi bonifico. Non è detto che le carte di credito ed i bancomat funzionino bene e sempre, ad Aprile c’è stato un blocco di oltre mezz’ora per i pagamenti con moneta elettronica. Ma la finalità dell’obbligo all’uso della moneta elettronica prescinde da precisione e continua disponibilità del danaro, l’unico motivo dell’obbligo alla carta è solo di tipo fiscale.

Infatti l’Abi (associazione delle Banche Italiane) veniva subito contattata da Tgcom24 dopo le varie segnalazioni dei cittadini, e subito ha sostenuto di non avere voce in capitolo sul circuito elettronico dei pagamenti.

Così prelevare presso gli sportelli Bancomat diventerà sempre più difficile, per il combinato disposto che vede la tendenza degli istituti di credito a ridurre gli sportelli elettronici ed un Fisco che chiede alle banche d’evitare di dare soldi in maniera generica al cittadino che non vuole giustificarne l’uso. I partiti politici italiani cercano d’evitare di farsi inviluppare nel dibattito sulle nuove norme bancarie e fiscali, temendo che una certa stampa accusi la politica di difendere l’evasione e l’uso allegro del risparmio. Ovviamente si potrà ancora effettuare il prelievo direttamente dalle vecchie casse durante gli orari d’apertura: ma non s’esclude si debba ben presto giustificare che uso si farà del contante, se si acquisteranno beni e servizi o si sia avvezzi a nascondere soldi sotto il mattone. I controlli dell’Agenzia delle Entrate pare saranno a campione, e certamente colpiranno chi preleva soldi per importi superiori ai due mila euro mensili. L’indagine sull’uso del danaro è già decollata, e da giugno qualunque commerciante sarà tenuto ad accettare i pagamenti tracciabili e non potrà rifiutarli in alcun modo. E perché i pagamenti tracciabili dicono tutto all’Agenzia delle Entrate di un nucleo familiare o del singolo. La politica degli ultimi governi ha trasformato il bancomat in uno strumento d’abitudine quotidiana per la spesa degli italiani. Per questo motivo prelievi e versamenti bancomat vengono ora tutti attentamente esaminati. Non solo, ma il Fisco in accordo con le forze di polizia opererà il fermo a campione dei cittadini colti ad acquistare beni per contanti: subiranno un vero e proprio interrogatorio, durante il quale dovranno giustificare il possesso delle somme per contanti e, soprattutto, a fronte di cosa le hanno ricevute.

Così il numero degli sportelli Bancomat ATM va scemando, e per scelta precisa e delle banche, sempre più “digitali”, ed anche per intese con il Fisco. Un cambiamento che rientra anche nella strategia di politica monetaria e fiscale avviata dalla Banca centrale europea. I governi europei si sono accordati con Bce ed Ue per la riduzione del contante circolante: le ben note scelte del Cashback di stato e poi Bonus Bancomat. Ma è più facile che la stangata arrivi al cittadino se i movimenti bancomat appaiono notevolmente diversi rispetto al dichiarato nella dichiarazione dei redditi, piuttosto raro sarà invece il fermo di polizia e poi l’indagine sul cittadino colto ad acquistare un bene per contanti. Le statistiche parlano chiaro, il controllo sui cittadini che usano il contante potrà riguardare uno scarso migliaio di cittadini rispetto a tutti i quelli che quotidianamente spendono danaro ed acquisiscono beni spesso necessari.


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