Politica

“Parlare alla gente con serietà per fermare l’onda della destra”

di Ivano Tolettini -


di IVANO TOLETTINI

Lo aveva detto ed è stato di parola. Giacomo Possamai per diventare sindaco di Vicenza sconfiggendo il centrodestra era convinto che bisognasse partire dal territorio, dialogando con la gente con serietà, affrontando i problemi di ogni giorno senza ideologismi ma con tanta concretezza. A cominciare dalla Tav, i cui cantieri stanno per stravolgere una porzione considerevole di Vicenza e che l’ex sindaco Francesco Rucco e la sua coalizione, usciti sconfitti per soli 500 voti, non hanno saputo spiegare bene visto il risultato. Possamai, 33 anni, figlio di Paolo, noto e apprezzato giornalista a Nord Est come direttore dei quotidiani Finegil e Gnn, che stanno per passare al gruppo di imprenditori capitanati da Enrico Marchi di cui Possamai senior è il consulente editoriale, il giorno dopo la clamorosa vittoria nella terra della Lega e di quel centrodestra che a settembre aveva fatto cappotto, è impegnato con mille incombenze. “Non c’è nessuna ricetta, ma credo che il segreto della politica sia sempre quello di parlare con la gente con serietà – analizza con la consueta tranquillità – come avevo fatto alle regionali nel 2020, quando la gente mi attribuì un consenso personale che non immaginavo di ottenere (oltre 11 mila preferenze, ndr)”. Una laurea in giurisprudenza nel cassetto, quando si affaccia sul proscenio della politica locale dieci anni fa con l’elezione del Variati bis in Comune, il 23enne Giacomo ottiene quasi mille preferenze. Colto, determinato ma anche umile, appassionato di politica fin da ragazzo, sa ascoltare ed è una spugna che apprende subito. “È un ragazzo di talento che piace alla gente per la sua empatia”, confida al cronista l’europarlamentare Achille Variati nell’agosto di due anni fa, a Tonezza del Cimone sulle montagne vicentine, durante una giornata di studio dedicata al suo maestro Mariano Rumor voluta dall’amministrazione comunale, guidata dall’ex commissario di polizia Franco Bertagnoli che faceva parte della scorta del più volte presidente del Consiglio, e cui partecipa anche Possamai. “Di Rumor mi ha sempre colpito la capacità di interpretare la politica come servizio – afferma a chi scrive quel giorno il futuro più giovane primo cittadino di Vicenza -, quel suo essere a disposizione dei problemi della gente senza mai impalcarsi. Un esempio”. Possamai è cresciuto in una famiglia numerosa, perché è il primo di altri cinque fratelli, che lo hanno sostenuto in un gioco di squadra allargato. Ha le idee chiare, alle primarie del Pd si era schierato per Bonaccini, anche se apprezza Elly Schlein , e l’altro giorno si è sciolto in un abbraccio con Damiano Tommasi venuto a Vicenza per congratularsi con lui. Dal giugno dell’anno scorso, con la vittoria dell’ex giocatore della Roma al ballottaggio, la gestione della multiutility Agsm Aim nata dalla fusione delle due municipalizzate è stata tormentata. Nonostante i risultati di bilancio siano stati lusinghieri (3,3 miliardi di ricavi e utili per 57,1 milioni), i contrasti sono stati profondi in seno al Cda anche per una vicenda legata all’acquisto di una società da parte di una controllata di Agsm Aim. “Adesso bisogna riportare subito la pace nell’interesse dell’azienda e dei cittadini di Vicenza e Verona che sono gli azionisti, per farla funzionare ancora meglio”, sottolinea il neosindaco che l’altro giorno, prima dell’inizio dello spoglio che l’ha “incoronato”, si è concesso una partita a padel, dopo parecchio tempo, per tenere a bada lo stress. “Desideravo fare il sindaco della mia città fin da bambino – conclude -, adesso che ci sono riuscito comincia il difficile per venire incontro alle tante aspettative. Incontreremo subito i vertici di Ircav Due e Rfi per le questioni della Tav. Non dobbiamo commettere gli errori della destra, che si può battere allargando il campo. Consigli ad Elly Schlein? Devo concentrarmi sui problemi di Vicenza. L’ho ringraziata per i complimenti. L’unità fa la forza”.


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