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Raimo, la lezione che fa arrabbiare tutti: “Giusto picchiare i neonazisti”

di Cristiana Flaminio -

Christian Raimo durante lo spettacolo ?Ha contraddetto e si è contraddetto Intervista impossibile a Leonardo Sciascia in occasione della serata inaugurale della 32/a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino presso officine Caos, Torino, 8 maggio 2019 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO


L’Italia si ferma a ragionare sulle parole di Raimo. Come il resto dell’Occidente, è un Paese in cui il dibattito pubblico si fa sempre più polarizzato. È la stampa, bellezza. Fa più notizia l’uomo che morde il cane piuttosto che il contrario. A patto che, s’intende, non ci siano animalisti per lo mezzo. I social hanno preso questa regola e l’hanno amplificata. Se avete mai visto South Park, che ci ha dedicato un’intera stagione a esorcizzare l’ipocrisia di Zucky e compagnia digitale, sapete di che si parla. Per tutti gli altri basta la pratica quotidiana. I social mandano avanti i contenuti con più reazioni e, per ottenerne, è necessario spararla sempre più grossa. Engagement, si chiama. Così ci ritroviamo, in Italia come in tutto l’Occidente, a seguire un dibattito pubblico spietato, cattivo, becero e irresponsabile.

L’ultima è arrivata da Christian Raimo, insegnante e blogger, che è diventato uno dei “polarizzatori” del dibattito inteso come contrapposizione destra-sinistra o, se preferite, antifascisti contro fascisti. Raimo, a L’Aria che Tira su La7, ha dichiarato che, secondo lui, “i neonazisti vanno picchiati”. Una boutade, di quelle che fanno il pieno di like, commenti e vanno virali sui social. Collegata al caso di Ilaria Salis, la 29enne milanese accusata in Ungheria di tentato omicidio e di essere parte di una organizzazione tedesca di estrema sinistra dedita ad attaccare gli avversari di estrema destra a colpi di martello. Benzina sul fuoco della campagna elettorale che, in un’epoca di guerre vere, di crisi reali, ritiene di poter affrontare un tema decisivo come il rinnovo del parlamento europeo, organismo centrale di quella Ue che si gioca, stavolta, l’ultima carta per riempirsi di senso storico e geopolitico, con le “solite” carte della contrapposizione, della strumentalizzazione, della demonizzazione reciproca. La noia dell’encefalogramma piatto della politica. E poi dice che la gente non va a votare. Del resto, quando a qualcuno mancano le idee, come mancò il coraggio a don Abbondio, non è che può farsene venire di migliori.

Le parole di Raimo hanno sortito un effetto, quello di scatenargli contro l’intero centrodestra, di mettere in imbarazzo il Pd e di regalare al Paese un altro fine settimana a chiacchierare di aria fritta. Una valanga di note stampa, di twitt su X, di reazioni. Fino a che la notizia è arrivata dal Ministero dell’Istruzione che ha deciso di aprire “un approfondimento interno” sulle parole pronunciate dall’insegnante che, ricordano dal Mim, “è prima di tutto e sempre un educatore e la scuola non può tollerare nessuna forma di violenza, anche verbale, nel rispetto dei valori che sono propri della nostra Costituzione”. L’annuncio dell’apertura dell’istruttoria ha raccolto il plauso di Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia, che in una nota ha affermato: “Ha fatto bene l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ad avviare una verifica su Raimo, docente di un liceo di Roma, dopo le deliranti parole espresse durante una trasmissione televisiva. Ultimamente sembra di assistere, sempre più, ad atteggiamenti fuorvianti da parte di chi dovrebbe, invece, trasmettere i valori più alti della nostra Costituzione che, certamente, non includono la violenza”. Dunque Gasparri ha tirato in ballo un’altra, recentissima, polemica: “Dopo la Di Cesare, che ha ricordato commossa una terrorista brigatista, arriva Raimo che ritiene giusto picchiare i nazisti. Mi auguro che nei suoi confronti vengano presi i doverosi provvedimenti perché non è tollerabile e neanche ammissibile che una persona che ricopre un ruolo pubblico ed educativo inciti a comportamenti violenti. É questo quello che Raimo insegna ai suoi studenti nelle aule scolastiche”. Intanto il leghista Rossano Sasso, già sottosegretario all’Istruzione ai tempi del primo governo Conte, ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare sulle parole di Raimo.

Fratelli d’Italia, per il tramite del vicepresidente vicario del gruppo al Senato, chiede al ministro Valditara, “pur nel rispetto dell’autonomia scolastica” di valutare se non sia il caso di “assumere provvedimenti nei confronti di Raimo, vista anche la funzione educativa che svolge in quanto docente”. Per Raffaele Speranzon, anche lui firmatario di un’interrogazione diretta al titolare del dicastero del Mim, occorre “notare che, in quanto docente, Raimo svolge un ruolo educativo molto importante e delicato come insegnante nella scuola pubblica, e per questo le sue affermazioni risultano particolarmente gravi e pericolose. È lecito domandarsi se le esortazioni televisive alla violenza contro i neonazisti corrispondano davvero agli insegnamenti che rivolge in classe agli studenti, magari spingendoli a compiere atti di violenza, di intolleranza o di esclusione verso altri studenti additati come fascisti o neonazisti”. Quindi la conclusione: “Viste le dichiarazioni totalmente prive di umanità e rispetto pronunciate da Raimo su Sergio Ramelli, ucciso da studente proprio con l`accusa di essere fascista, la cosa certamente non stupirebbe”.


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