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Svimez dice sì al referendum sulla cittadinanza: “Rafforza democrazia”

di Giovanni Vasso -


Referendum, secondo Svimez passa il Sì sulla cittadinanza si potrebbe “avviare un percorso coerente e duraturo di rafforzamento della democrazia del Paese e di potenziamento della coesione e della giustizia sociale”. L’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, nell’ultimo numero di Informazioni Svimez, ha dedicato ampio spazio al quesito referendario che, qualora passasse, accelererebbe l’iter per il conferimento e il riconoscimento della cittadinanza italiana. “Garantire i diritti di cittadinanza agli stranieri e ai loro figli, oltre a costituire un fondamentale strumento di inclusione, permette di migliorare le prospettive demografiche dei prossimi anni”, scrivono da Svimez. Ma non è tutto: “Le previsioni demografiche dell’Istat delineano un quadro in complessivo peggioramento per l’intera struttura demografica del Paese, con una riduzione importante della platea di giovani e un contestuale ampliamento delle fasce più anziane. Questi cambiamenti, senza correttivi immediati e scelte politiche ambiziose, produrranno effetti dirompenti sui sistemi sociali e sanitari di tutti i territori, anche all’interno di orizzonti temporali relativamente stretti”. Detto ancora più chiaro: “Oltre a garantire la dimensione critica per la tenuta dei servizi essenziali in numerose aree del Paese a rischio desertificazione dalla riforma referendaria possono derivare rilevanti effetti positivi per invertire la tendenza migratoria, incrementare l’attrattività dei territori e incidere fattivamente sul contenere la crisi demografica del prossimo futuro”.

Secondo Svimez l’eventuale Sì al referendum cittadinanza potrebbe interessare da vicino poco meno di 1,5 milioni di persone. Per la precisione, si tratta di 1.417.374 nuovi cittadini italiani, di cui la stragrande maggioranza (oltre 1,2 milioni) risiede al Centro e al Nord. I minorenni interessati sarebbero poco meno di 300mila, di questi 252.419 al Centro Nord e 38.676 al Sud. I territori che più degli altri si arricchirebbero di nuovi cittadini sarebbero quelli metropolitani, con in testa Milano e Roma dove ci sarebbero, rispettivamente, 157mila e 134mila potenziali beneficiari (il 20% della platea complessiva). Seguono, con valori molto più contenuti, le province di Brescia (52.345), Bergamo (43.439) e Firenze (42.445). Sotto le 40mila unità le restanti province. Napoli è la provincia del Mezzogiorno che conta il maggior numero di potenziali beneficiari (39.245), valore anche superiore a quanto riscontrato per la provincia di Torino (38.465). La seconda provincia del Sud per beneficiari è Bari con 15.851.

Svimez ricorda che occorre contrastare “la percezione dell’immigrazione come problema” e, anzi, bisogna “trasformarla in una risorsa” per il rilancio demografico e produttivo di un Paese che viaggia, fin troppo spedito, verso il Grande gelo demografico. “Estendere i diritti di cittadinanza degli stranieri, come prevede il referendum dell’8/9 giugno, non è solo una battaglia di democrazia a favore di coloro che già oggi contribuiscono alla crescita del Paese, ma va nella direzione di ribaltare la percezione comune sull’immigrazione regolare: da fattore di pericolo a investimento per il futuro del Paese. Favorire l’attrazione di nuove famiglie può infatti contribuire a contrastare le dinamiche demografiche avverse e a spezzare il circolo vizioso tra spopolamento e rarefazione dei servizi pubblici essenziali”, ha affermato il Direttore Generale della Svimez Luca Bianchi.


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