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Scommesse, Tonali patteggia: 10 mesi di squalifica e 8 di pene alternative

di Eleonora Ciaffoloni -


Quella di ieri tra Newcastle e Borussia Dortmund è stata l’ultima partita per Sandro Tonali, che a causa dell’incriminazione nel nuovo caso di calcio scommesse dovrà stare lontano dal rettangolo di gioco per 10 mesi.

L’ex Milan, proprio come fatto qualche giorno fa dallo juventino Nicolò Fagioli, ha scelto di patteggiare, dopo aver confessato di aver giocato anche ai tempi in cui vestiva la maglia rossonero. Il centrocampista è stato inibito per 18 mesi: per dieci mesi non potrà esercitare la professione, mentre nei restanti otto sconterà pene alternative.

Si tratta di una serie di incontri (almeno 16 in presenza) organizzati dalla Federcalcio con i giovani di realtà territoriali dilettantistiche per spiegare i rischi connessi alle scommesse. La Procura generale dello Sport presso il Coni dovrà adesso approvare l’accordo tra Chiné, procuratore federale, e l’entourage del calciatore, poi la comunicazione alla Uefa per far si che il provvedimento sia valido anche nelle competizioni europee e in Inghilterra.

Calcio scommesse, Tonali patteggia. Le parole di Gravina

Gabriele Gravina, numero uno della Figc, si è espresso così sulla scelta di Tonali di procedere con il patteggiamento: “Tra la Procura Federale e Sandro Tonali è già stato raggiunto l’accordo, che è avvenuto prima del deferimento, quindi deve essere avallato dal sottoscritto, cosa che ho fatto”. E spiega: “Le regole prevedono un certo numero di anni di sanzione, è previsto il patteggiamento, sono previste le attenuanti, i ragazzi hanno collaborato fino all’inverosimile, quindi noi continuiamo a rispettare delle regole che ci siamo prefissati”.

Poi ancora: “Non possiamo pensare di elogiare le dimensioni del mondo del calcio nella valorizzazione di alcuni aspetti sociali e poi pensiamo solo di punire alcuni ragazzi e di non recuperarli – ha aggiunto Gravina -. Io credo che valgano molto di più, rispetto ad un mese di squalifica, 8 mesi di attività di intervento a testimoniare, in maniera vera con i propri comportamenti e quello che hanno vissuto sulla propria pelle. Questo vale più di semplici parole. Se abbiamo informato la Uefa? Dobbiamo ancora avere l’ok da parte della Procura generale, quindi noi tra oggi e domani pensiamo di definire il tutto e poi sicuramente l’avviseremo”.


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