L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Attualità

Tim rastrella le azioni risparmio: ecco perché

L'offerta ai risparmiatori, vola (per ora) il titolo in Borsa: +6%

di Maria Graziosi -

Esterno della sede Telecom di Corso Italia, Roma, 24 luglio 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO (generica, simbolica, tim, logo)


Il Cda di Tim ha deciso di offrire azioni ordinarie in cambio dei titoli di risparmio. La decisione è arrivata dalla riunione tenutasi ieri del board della società delle telecomunicazioni. Che ha scelto di offrire, in cambio di ogni azione risparmio, titoli ordinari più un conguaglio fissato in dodici centesimi a titolo. Una scelta che ha portato il titolo a volare, almeno per il momento, a Piazza Affari dove ha già centrato una crescita del valore pari al 6 per cento.

Azioni Tim, la scelta su quelle per il risparmio

Il Cda di Tim ha inoltre stabilito che “la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio eventualmente in circolazione al termine del periodo per l’esercizio della conversione facoltativa in azioni ordinarie Telecom Italia  sulla base di un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, più un conguaglio in denaro pari a complessivi Euro 0,04 per azione di risparmio” e “la riduzione volontaria del capitale sociale a Euro 6 miliardi, destinando l’importo riveniente: fino a concorrenza del quinto del capitale sociale (post riduzione), a riserva legale; per il residuo importo, a costituzione di una riserva disponibile di patrimonio netto”.

Quale è l’obiettivo del Cda

Eccolo: ridurre il capitale sociale. Perciò Tim ha scelto di rastrellare tutte le azioni di risparmio. Secondo il Cda, diminuendo il capitale, si potrà “realizzare una più bilanciata composizione delle poste del patrimonio netto, che allo stato è composto per circa il 96% dal capitale sociale e non presenta riserve disponibili e distribuibili. L’operazione tiene anche conto degli effetti della cessione di FiberCop, la cui realizzazione nel corso del 2024 ha determinato una significativa riduzione del capitale investito netto, dell’indebitamento finanziario e del patrimonio netto di Tim, alla quale non si è accompagnata una corrispondente riduzione del capitale sociale, che è rimasto sostanzialmente invariato dal 2005”. Oltre, chiaramente, ad allineare Tim ai benchmark di mercato.


Torna alle notizie in home