Musica

Vasco infiamma Bibione: un inno alla vita per il Fan Club tra musica, emozioni e messaggi forti

di Gianluca Pascutti -


Bibione, 26 maggio 2025 – Puntuale come una promessa mantenuta, Vasco Rossi è salito sul palco dello Stadio Comunale di Bibione in un’esclusiva anteprima dedicata al suo fan club e a una platea speciale: docenti, studenti, personale scolastico e famiglie. Un gesto voluto fortemente dallo stesso Blasco, che ha voluto regalare una serata irripetibile alla sua “gente”, in un preludio emozionante alla data zero del tour “Vasco Live 2025”.

L’apertura è stata un boato di emozioni con “Vita spericolata”, accolta da un’ovazione collettiva. Non una scelta casuale, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti. Il rocker di Zocca ha voluto cominciare il suo nuovo viaggio musicale proprio da quell’inno alla libertà che ha segnato intere generazioni.

Sul palco, oltre alla musica, anche tanti messaggi carichi di significato: “Questa sera celebriamo la vita, questo concerto è un inno alla vita. Tutte le persone qui saranno fotografie di vita ostinata, vissuta, complicata, vita. Noi siamo la vita spericolata”, ha detto Vasco, visibilmente emozionato, con parole che hanno scaldato il cuore dei presenti. E ancora: “In bocca al lupo a tutti, ce la farete. Benvenuti, ben arrivati, ben ritrovati”.

Dopo l’apertura potente, è arrivata a sorpresa “Sono innocente ma”, seguita da brani meno frequenti ma molto attesi come “L’uomo più semplice”, “Valium”, “Vivere” e “Mi si escludeva”, in un alternarsi di grandi classici e perle rare della sua discografia.

La parte centrale del concerto ha visto esplodere l’energia con “Gli spari sopra”, a cui sono seguite “Quante volte”, l’inedito ritorno di “Il tempo crea eroi” (assente dai tempi di Modena Park 2017), “Un gran bel film”, “Vivere non è facile” e “Buoni o cattivi”.

Non sono mancate le stoccate cariche di potenza e denuncia, come “Basta poco”, “Siamo qui”, “C’è chi dice no” e l’intensa “Io perderò”. Poi è il momento di un medley che ha sorpreso tutti, pescando tra le canzoni più provocatorie e teatrali del repertorio: “La strega (la diva del sabato sera)”, “Che cosa vuoi da me”, “Vuoi star ferma”, “Tu vuoi da me qualcosa”.

Nel finale, l’atmosfera come sempre si è fatta più intima: “Una canzone per te” ha aperto la fase conclusiva, seguita da “Va bene così”, “Rewind”, “E adesso che tocca a me”, “Senza parole” e l’immortale “Sally”.

La chiusura è stata un crescendo di emozioni con un trittico che non ha bisogno di presentazioni: “Se ti potessi dire”, “Siamo solo noi”, “Canzone” e l’immancabile “Albachiara”, che ha salutato il pubblico come sempre, con le luci accese e un arrivederci pieno di speranza.

Quella di Bibione non è stata solo un’anteprima, ma un vero abbraccio collettivo, un modo per ricordare che la musica di Vasco è più che una colonna sonora, è un patto di resistenza, un grido di libertà e soprattutto, come ha detto lui, “una celebrazione della vita”.


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