Il Credito Sportivo, motore silenzioso della promozione di sport e cultura
Lo Sport è un diritto universale. Non è solo competizione ma benessere, inclusione, educazione, e in questo senso l’introduzione dello sport nella Costituzione è molto più di un atto formale: è una dichiarazione di intenti per il futuro, è il riconoscimento che lo sport educa, cura, unisce. Formalizzarne il valore costituzionale significa riconoscerne ufficialmente la funzione e vincolare le istituzioni, pubbliche e non, a promuoverlo attivamente. La filosofia alla base dell’operato dell’Istituto per il Credito Sportivo è proprio questa: un modello di banca pubblica, unica nel suo genere in Europa, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile e con un focus privilegiato su impianti sportivi e iniziative culturali. La sua struttura gli consente di offrire condizioni vantaggiose a enti pubblici, associazioni e soggetti privati che intendono investire nella realizzazione, riqualificazione o messa a norma di impianti sportivi e spazi culturali: attraverso tassi agevolati, fondi di garanzia e consulenze tecniche, la sua mission è quella di assicurare impianti sicuri e strutture adeguate, sia agli atleti professionisti che a chiunque voglia praticare attività fisica. In questo senso, i mutui a tasso zero destinati ai comuni per impianti sportivi scolastici rappresentano una “rivoluzione silenziosa”, che mette le giovani generazioni al centro delle politiche pubbliche. In un contesto come quello italiano, nel quale la necessità di infrastrutture moderne e inclusive è sempre più impellente, il Credito Sportivo si afferma come un attore chiave nel rilancio dello sport e della cultura, settori fondamentali per la coesione sociale, la crescita economica e il benessere dei cittadini. Nel solo 2023, l’Istituto ha finanziato oltre 900 progetti, per un valore complessivo che supera il miliardo di euro. Dalla piccola palestra scolastica nel comune montano alla riqualificazione di teatri storici, la sua azione incide sulla qualità della vita delle comunità locali. Particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale e all’accessibilità: molti dei progetti finanziati prevedono l’adozione di tecnologie green e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Negli ultimi anni il Credito Sportivo ha esteso la propria azione anche alla cultura, riconoscendone il valore strategico per la crescita del Paese. Grazie a partenariati con il ministero della Cultura e con enti territoriali, ha contribuito alla rinascita di numerosi presidi culturali, offrendo supporto tecnico e finanziario. In una nazione come l’Italia, dove ogni borgo è un potenziale scrigno d’arte e storia, questa visione assume un valore strategico anche in chiave turistica e occupazionale. Le sfide non mancano: la rigenerazione urbana, il contrasto alla povertà educativa, la transizione digitale e ambientale. Ma se lo sport e la cultura continueranno a essere considerati non “spese”, bensì investimenti, allora strumenti come il Credito Sportivo potranno davvero contribuire a ridurre le disuguaglianze e a costruire un’Italia più moderna.
Torna alle notizie in home