Cultura & Spettacolo

Caltabellotta, dove il passato dialoga con il presente

Per la prima volta nel territorio agrigentino apre al pubblico l'Area Archeologica di San Benedetto Gulea

di Francesca Gallo -


Sospeso tra cielo e terra, dall’alto dei suoi 949 metri di altitudine, Caltabellotta, piccolo Comune siciliano, si appresta ad accogliere un evento di eccezionale rilevanza storicoculturale: l’apertura al pubblico, per la prima volta, dell’Area Archeologica di San Benedetto Gulea.

Situato in una posizione panoramica straordinaria, il sito – nel corso di campagne di scavi condotte dall’Università di Catania, sotto la direzione della professoressa Rosalba Panvini e del professor Dario Palermo, in convenzione con la Soprintendenza dei beni culturali di Agrigento – ha restituito numerose tracce che lo connotano come luogo privilegiato per l’insediamento umano già a partire dall’età preistorica. Al di sotto dei resti dell’abitato greco di fine VI inizi V secolo a.C. sono state ritrovate tracce consistenti di un villaggio indigeno, databile tra l’VIII ed il VII secolo a.C., mentre, indagini più recenti, hanno messo in luce un tratto di muro a cui sono associati materiali appartenenti all’età del Bronzo Recente.

L’apertura di San Benedetto Gulea rappresenta un evento storico per Caltabellotta” dichiara il Sindaco, Biagio Marciante. “È il frutto di una visione che mira a restituire alla comunità e al mondo un pezzo inestimabile della nostra identità. Siamo certi che questo sito diventerà un punto di riferimento per il turismo culturale”. L’apertura è prevista entro l’estate ed è frutto di un meticoloso lavoro condotto dall’Ente Parco Valle dei Templi.

L’apertura consentirà di avviare un’inedita fase di gestione e fruizione del sito, rappresentando una svolta nella valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Caltabellotta. È un piccolo borgo di suggestiva bellezza paesaggistica e dalla storia millenaria, luogo dove si concretizzò, il 31 agosto del 1302, la “Pace di Caltabellotta”, che segnò la fine della prima fase dei Vespri Siciliani e delle guerre tra Aragonesi e Angioini. L’accordo tra Carlo di Valois e Federico III d’Aragona rappresentò un momento cruciale nella storia siciliana, segnando il distacco della Sicilia dal resto del regno meridionale e la nascita di un regno aragonese.

Ancora oggi l’abitato del piccolo centro montano conserva le tracce di antiche costruzioni arabo-normanne, rivelandosi un luogo dal fascino antico, in cui storia e leggenda si mescolano per condurre il visitatore alla riscoperta di monumenti di notevole pregio architettonico, come la Chiesa Madre, edificata nel 1090 in seguito alla sconfitta degli Arabi, o l’Eremo di San Pellegrino, su cui aleggia la presenza di quel misterioso drago che lì avrebbe trovato rifugio fino a che non venne soppresso per mano di San Pellegrino.

L’apertura dell’area archeologica non rappresenta solo un’opportunità per la fruizione culturale del borgo, ma si configura come motore di sviluppo per Caltabellotta e Agrigento. “Questa rinnovata attrattività culturale – dice il sindaco Marciante – può favorire anche la nascita di nuove imprese e la creazione di posti di lavoro, rivitalizzando il tessuto economico del territorio. Come Comune abbiamo appoggiato fin dall’inizio l’ambizioso progetto, portato avanti dal direttore del Parco della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta e dalla dottoressa Maria Concetta Parello e garantiamo piena collaborazione. Saranno previste attività didattiche ed eventi per coinvolgere scuole, visitatori e associazioni, promuovendo la conoscenza e la tutela del patrimonio archeologico e rendere l’area un luogo pulsante di cultura. L’Area Archeologica di San Benedetto Gulea si appresta a diventare una gemma del turismo culturale, un luogo dove il passato dialoga con il presente, offrendo un’esperienza indimenticabile per chi vuole immergersi nella storia millenaria di Caltabellotta”.


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