Politica

Giorgia Meloni a tutto campo al Meeting – VIDEO

La premier dal palco di Rimini: avanti con riforme e giustizia, piano casa per giovani, stretta sui migranti, monito su Gaza

di Giuseppe Ariola -


Le riforme come priorità dell’esecutivo
Dal palco del Meeting di Rimini, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito con forza la rotta del governo sulle grandi riforme istituzionali. “Il governo andrà avanti con le tre grandi riforme, a partire da quella del premierato”, ha dichiarato, definendola “fondamentale per garantire stabilità”. Accanto a questa, Meloni ha richiamato l’autonomia differenziata e i nuovi poteri per Roma Capitale, sottolineando come si tratti di un pacchetto organico per rafforzare le istituzioni e dare maggiore efficienza al sistema. Particolare attenzione è stata riservata al tema della giustizia, una delle partite più delicate e politicamente conflittuali. “Andremo avanti con la riforma della giustizia, nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati, che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare”, ha affermato la premier, in un passaggio accolto con applausi dalla platea.
L’affondo punta a rafforzare il messaggio di un governo deciso a ridisegnare i rapporti tra politica e magistratura, riducendo margini di protagonismo giudiziario e consolidando l’impianto di riforme voluto dal ministro Nordio. Nelle intenzioni dell’esecutivo, l’obiettivo è quello di accorciare i tempi dei processi, garantire maggiore certezza del diritto e rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema, ma anche ridimensionare quelle che Meloni considera “derive politiche” in alcuni settori della magistratura. La premier ha dunque voluto trasmettere la determinazione a non piegarsi di fronte alle resistenze corporative e a portare in Parlamento i progetti già elaborati.

Un piano casa per i giovani
Il discorso si è poi spostato sui temi sociali e familiari. “Serve un clima culturale nuovo intorno alla famiglia e alla genitorialità”, ha sottolineato Meloni, annunciando un Piano casa a prezzi calmierati per giovani coppie, in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture. “Perché senza casa non si può costruire una famiglia”, ha spiegato. La misura si inserisce in una più ampia strategia del governo sul fronte della natalità e delle politiche familiari, che intende unire incentivi economici e mutamento culturale. “Per troppo tempo cattivi maestri hanno detto che la genitorialità era un concetto vecchio, arcaico, patriarcale – ha aggiunto – ma non c’è nulla di moderno nell’affittare un utero, o nel dire che i figli non vanno messi al mondo perché inquinano”.

Immigrazione e sicurezza
Sul fronte migratorio, la premier ha rivendicato i risultati ottenuti nell’ultimo anno. “Abbiamo posato mattoni nuovi, contrastando gli arrivi irregolari e ampliando quelli regolari, in una cornice di serietà e rigore, perché l’immigrazione irregolare è un danno per ogni società”. E ha lanciato un monito: “Ogni tentativo che verrà fatto di impedirci di governare il fenomeno con serietà e determinazione sarà rispedito al mittente: non c’è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di garantire la sicurezza dei cittadini”.

Ue condannata all’irrilevanza, Draghi ha ragione

La premier non ha mancato di sottolineare anche come “l’Europa sembra sempre più condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere efficacemente alle sfide di competitività poste dalla Cina e dagli Stati Uniti, come ha giustamente rilevato Mario Draghi”. La Meloni ha poi ricordato come questa posizione, adesso ampiamente condivisa, sia la sua da tempo e come in passato, proprio in virtù di queste idee, sia stata fortemente criticata.

Lo scenario internazionale: la crisi di Gaza
Infine, un passaggio sugli equilibri internazionali e sul conflitto in Medio Oriente. “Non abbiamo esitato un solo minuto a sostenere il diritto all’autodifesa di Israele dopo l’orrore del 7 ottobre – ha detto Meloni – ma allo stesso tempo non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità, mietendo troppe vittime innocenti arrivando a coinvolgere anche le comunità cristiane”. Un richiamo all’equilibrio tra sostegno politico a Israele e difesa delle popolazioni civili, che conferma la volontà italiana di mantenere una linea autonoma e di mediazione nel contesto internazionale.


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