Soldato friulano disperso in Ucraina
Soldato friulano David Di Gleria disperso in Ucraina con il Battaglione Azov, Paularo in ansia.
Soldato friulano disperso in Ucraina. La notizia del possibile destino di David Di Gleria, 48 anni, originario di Paularo, ha scosso la Carnia e tutta la comunità locale. L’uomo risulta missing in action dall’11 settembre scorso, come riferito dal Tg1 nella serata di ieri.
La scomparsa al fronte
Di Gleria si era arruolato volontario nella guerra in Ucraina, entrando nelle file del Battaglione Azov, formazione militare divenuta celebre per la sua partecipazione alle battaglie più cruente del conflitto. Le ultime tracce del 48enne risalgono alla regione di Luhansk, oggi sotto controllo russo. Da quel momento, nessuna notizia certa, secondo fonti di Kiev, si tratterebbe di un disperso di guerra.
Chi era David Di Gleria
La vicenda assume un tono ancora più drammatico per i familiari. I genitori, la madre Ameriga – per anni titolare di un negozio di frutta e verdura a Sappada – e il padre Silvano, ex militare in pensione, attendono con apprensione un segnale che possa restituire speranza. Da oltre un mese non ricevevano notizie dal figlio, un uomo che aveva vissuto in diversi Paesi del mondo prima di decidere di unirsi alla causa ucraina.
Gli amici in Carnia ricordano David come una persona inquieta, alla ricerca di un senso più grande da dare alla propria vita. La sua scelta di combattere a fianco dell’esercito ucraino, sebbene rischiosa, era per lui un atto di convinzione personale e politica.
Il Battaglione Azov
Il Battaglione Azov è nato nel 2014 come unità paramilitare di volontari, per poi essere integrato nella Guardia Nazionale ucraina. Inizialmente composto da combattenti provenienti da varie regioni dell’Ucraina e dall’estero, il reparto è diventato uno dei simboli della resistenza di Kiev, noto per l’impiego in prima linea nelle zone più difficili del fronte, tra cui Mariupol e, oggi, il Donbass.
Se in passato il battaglione era al centro di polemiche per la presenza di frange nazionaliste radicali, negli anni si è trasformato in una brigata regolare dell’esercito, guadagnandosi un ruolo fondamentale nella difesa contro le forze russe. Proprio per questo, combattere con l’Azov significa spesso trovarsi nei punti più caldi del conflitto, come accaduto a Di Gleria.
Una comunità in attesa
L’intera Paularo resta col fiato sospeso, condividendo la sofferenza della famiglia. La speranza è che il soldato possa essere ritrovato vivo o che almeno giungano notizie certe sulla sua sorte.
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