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Alta tensione ai confini dell’Europa: allarme bomba a San Pietroburgo, attacco a una stazione di polizia in Armenia

di Angelo Vitale -


A distanza di poco meno di due giorni dalla strage del Crocus City Hall di Mosca – le vittime sono salite a 137, solo 62 i corpi identificati, in segno di solidarietà a mezz’asta le bandiere dell’ambasciata degli Stati Uniti – resta alta la tensione nell’area a ridosso dei confini europei. E’ stato evacuato il centro commerciale London Mall di San Pietroburgo. Intervenuti sul posto vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine per un allarme bomba. Di seguito, un uomo è stato arrestato dalla polizia russa, dopo che ha rivendicato di aver collocato ordigni esplosivi senza indicare i posti ove avrebbe operato.

Intanto nella stessa giornata tensione anche in Armenia: uomini armati hanno fatto irruzione nella stazione di polizia di Nor Nork nella capitale Erevan, una delle città, con circa 1.100mila abitanti, della Repubblica dal 1991 indipendente dall’Unione Sovietica che è membro del Consiglio europeo. Lo hanno riferito fonti della polizia locale citate dalla Tass, spiegando che nella zona si sono sentiti rumori di esplosioni e di colpi d’arma da fuoco provenire dall’interno della stazione. Poi si è appreso che vi era esploso un ordigno che ha ferito innanzitutto, come ha riferito il portavoce del ministro degli Interni armeno, Narek Sargsyan: “Oggi, intorno alle 17 (ora locale, ndr), tre persone armate hanno tentato di irrompere nel dipartimento di polizia di Nor-Nork e hanno fatto esplodere una granata. A seguito della granata utilizzata, due di loro (gli aggressori, ndr) sono stati feriti e portati in una struttura medica”.

Negli ultimi decenni l’Armenia è stata impegnata in un lungo conflitto con l’Azerbaigian per il controllo del Nagorno Karabakh, un’exclave armena in territorio azero che fu assegnata al governo dello Stato della regione transcaucasica dall’Urss ai tempi di Stalin. Un conflitto nato nel 1988 si era concluso con un cessate il fuoco, nel maggio 1994, realizzando il controllo armeno sull’area ma pure su adiacenti porzioni di territorio al di fuori degli originari confini della regione.

Da un anno opera in Armenia, decisa dall’Unione europea, una missione civile nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune. Il personale complessivo dell’EUMA, esclusivamente civile, ammonta a pressappoco 100 membri, di cui circa 50 osservatori non armati. Il suo scopo, contribuire alla stabilità nelle zone di frontiera e del conflitto latente con l’Azerbaigian.


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