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Attualità

Atreju Stadium, il derby del Campo Largo

di Andrea Fiore -


Atreju diventa il palcoscenico del campo largo: applausi, fischi e assenze pesanti.

Fischio d’inizio all’Atreju Stadium! La partita è iniziata e già si nota un’assenza pesante: Elly Schlein non si presenta, la sua sedia resta vuota come una porta lasciata scoperta. I tifosi la guardano, la indicano, la commentano: è l’assenza che pesa più di un gol mancato.

Al centrocampo entra Giuseppe Conte, che prova subito il lancio lungo: accusa Meloni di essere “genuflessa a Washington”. Fischi dagli spalti, cori di dissenso, ma lui non si scompone e risponde con un dribbling elegante: “Se volevate la solita musica, non dovevate invitarmi”. Poi, come un regista che cerca di cambiare il ritmo, tira fuori il tema del Superbonus e chiama in causa Mario Draghi: “Green pass e obbligo vaccinale li ha introdotti lui, non io”. La curva rumoreggia, ma qualche applauso di cortesia arriva comunque.

Dall’altra fascia corre Matteo Renzi, che sceglie il gioco duro: contrasti con Casellati e Calderoli, tackle pesanti, fino all’intervento del “difensore” Crosetto, che lo prende di peso e lo porta fuori come fosse un cartellino rosso con sorriso. Renzi però non molla, rientra in campo e definisce l’autonomia “la porcata di Calderoli”. Rivendica di aver giocato “senza sconti, nella tana del lupo”. Poi, come un bomber che segna e corre sotto la curva, rilancia sui social: “Quattro contro uno? Io non mi tiro indietro”.

Intanto, in posizione da regista basso, Carlo Calenda detta i tempi: “Io voto ciò che è giusto per l’interesse nazionale”. Poi avverte la difesa avversaria: “Attenti ai punisti come Salvini”. Un passaggio preciso, ma la platea resta divisa: c’è chi applaude e chi fischia.

La partita si scalda, il pubblico alterna applausi e fischi, cori e contestazioni. È chiaro che il “campo largo” non gioca ancora come una squadra: ognuno corre per sé, ognuno cerca il suo gol personale.

E allora la telecronaca si chiude con le domande che restano sospese come palloni in area: riuscirà mai il centrosinistra a riempire quella sedia vuota? Conte e Renzi, rivali di sempre, sapranno mai giocare nello stesso undici titolare? Meloni, allenatrice e padrona di casa, ha guadagnato punti o solo qualche scena comica? E soprattutto: nel campionato del 2027, chi sarà davvero il bomber che guiderà la squadra?

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