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Caos Boeing: dopo l’incidente del 737 si dimette anche il Ceo

di Redazione -


Caos Boeing. L’amministratore delegato della Boeing, il Ceo Dave Calhoun, ha dichiarato che si dimetterà alla fine dell’anno. Dimissioni che fanno parte, secondo quanto dichiarato, di un più ampio riassetto dell’azienda, anche a seguito dei recenti problemi di produzione e di sicurezza riscontrati dal produttore di aeromobili, successivi all’esplosione di un portellone del Boeing 737 Max di proprietà di Alaska Airlines.

Anche il presidente del consiglio di amministrazione Larry Kellner si dimetterà in occasione dell’assemblea della Boeing a maggio. Sarà sostituito da Steve Mollenkopf, nel cda della Boeing dal 2020. Stan Deal, presidente e CEO di Boeing Commercial Airplanes, lascerà invece la compagnia con effetto immediato. A sostituirlo è Stephanie Pope, recentemente diventata Chief Operating Officer di Boeing dopo aver precedentemente gestito  Boeing Global Services.

E così il caos in Boeing non sembrerebbe essere stato risolto. Non solo l’incidente con l’aereo della Alaska Airlines dello scorso gennaio aveva scosso l’asset dell’azienda, ma anche la morte, qualche settimana fa, dell’ex dipendente e ingegnere Boeing John Barnett, avvenuta in circostanze misteriose.

L’uomo, un 62enne che aveva lavorato in Boeing per 30 anni, aveva denunciato nel 2019 delle mancanze a livello di sicurezza dell’azienda, denunciando mancati controlli ed eccessiva velocità nel far uscire gli impianti, senza, appunto, test di sicurezza. Barnett, che sarebbe dovuto comparire in tribunale il 10 marzo scorso, è stato trovato morto poche ore prima del momento della sua deposizione.

Un problema dietro l’altro per l’azienda che, con i nuovi vertici, dovrà risolvere le tantissime questioni aperte che potrebbero farla cadere a picco.


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