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Condannare la Russia? Il Papa non è uno sprovveduto

di Redazione -

PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO


di FRANCESCA CHAOUQUI

 

“Io sono responsabile di ciò che dico e non di quello che capisci”. L’autore di questa frase è uno dei geni indiscussi della storia del cinema italiano: Massimo Troisi. Non parliamo di uno qualunque, ma di colui che con tutte le sue forze provò a far cadere ogni forma di luogo comune legato a Napoli e ai napoletani, in alcuni casi anche riuscendoci.
Ecco, io prendo in prestito la frase per rispondere ad un pezzo a firma del senatore Carlo Giovanardi, apparso ieri proprio su questo giornale. Il Senatore chiede al Papa di “avere coraggio” nel condannare i crimini russi in Ucraina, di fatto contrapponendo il suo pensiero al mio, per aver affermato che il Santo Padre non può farsi tirare per la giacca e schierarsi con una delle parti per le quali immagina di poter essere primus inter pares. Giovanardi paragona questa situazione a quella della Seconda guerra Mondiale, quando non ci fu una netta posizione della Chiesa contro il nazismo. E allora vanno chiarite alcune cose, soprattutto per evitare errori e cortocircuiti. Il Senatore Giovanardi, la cui opinione è rispettabilissima quanto la mia, fa l’errore di mettere in parallelo situazioni profondamente diverse, sia per contesto storico, sia per contesto geopolitico. In ultimo dimentica che siamo nel 2023, non nel 1943. Tornare su quanto fatto da Pio XII 80 anni fa non mi sembra una scelta felice: c’è la storia a giudicare e ad assolvere oppure a condannare quelle decisioni. Mi limito a guardare ai giorni nostri, 80 anni dopo, con un mondo profondamente cambiato. Un mondo dove non si combatte più in maniera convenzionale, dove le armi e la tecnologia sono un connubio micidiale, dove il rischio atomico è dietro l’angolo.

Condannare apertamente la Russia, oltre quanto Papa Francesco non abbia già fatto, significherebbe chiudere definitamente ogni canale diplomatico. Se il Senatore Giovanardi è questo che vuole, allora si proceda pure. Ma a me personalmente appare da sprovveduti una mossa del genere. Nessuno alimenta posizioni filo-putiniane, torno quindi su ciò che viene capito e ciò che ho effettivamente detto, molto più semplicemente bisognerebbe evitare che l’escalation si allarghi ulteriormente. In merito “alle balle della propaganda Russa” che avrei riportato, affermando che dietro il conflitto ci sono gli interessi statunitensi, mi limito a qualche numero. Biden ha proposto per il 2024 un aumento del budget per la Difesa del 3%, un proposito che se fosse confermato, porterà la spesa complessiva a poco meno di 850 miliardi di dollari, il costo più alto dalla fine della Seconda guerra mondiale, una cosa mai vista nemmeno ai tempi della guerra del Vietnam. Si stima che la sola Nato abbia inviato armi in Ucraina per oltre 32 miliardi di dollari e che l’industria della guerra, se il conflitto dovesse finire oggi, impiegherebbe anni per rifornire nuovamente gli arsenali da cui sono state prelevante le armi per Kiev. Però sicuramente sono io in errore: Biden è solo un benefattore che ha a cuore la libertà degli ucraini. Poi che per Giovanardi il rifiuto di Zelenski di avere il Papa come mediatore non sia ‘uno schiaffo’ è un’altra opinione rispettabilissima. Io la penso diversamente e in Vaticano a me risulta che siano più vicini alla mia posizione rispetto a quella del Senatore Giovanardi.

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