Attualità

Fine vita, il governo fa ricorso al Tar contro l’Emilia-Romagna

di Martina Melli -


Lo scorso 12 aprile, la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno presentato un nuovo ricorso al Tar contro l’Emilia-Romagna.
Il ricorso, indirizzato alla direzione sanitaria responsabile per la salute della persona, mira ad annullare le delibere della Giunta, approvate a febbraio, che regolano l’accesso al suicidio medicalmente assistito per i cittadini della Regione.
Valeria Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia, ha reso nota la notizia.
Nel ricorso la Castaldini ha evidenziato due punti fondamentali: la presunta “carenza di potere dell’ente” nella regolamentazione di tale materia e “la contraddittorietà e l’illogicità” delle motivazioni presenti nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie. Si tratta del secondo ricorso presentato da Castaldini al Tar il primo dei quali risale a marzo.
“Sono molto contenta che il governo, con questo atto formale, confermi e rafforzi il lavoro di questi mesi”, ha commentato la consigliera. Le delibere approvate a febbraio intendevano “colmare un vuoto normativo” nel contesto del diritto al fine vita, diritto già riconosciuto da una sentenza della Corte Costituzionale del 2019. La mancanza di una normativa nazionale specifica ha portato l’Emilia-Romagna a prendere iniziative autonome per garantire questa opzione ai propri cittadini. Le azioni della regione miravano quindi, in assenza di direttive nazionali chiare, a fornire una base legale alle Asl del territorio per facilitare l’accesso al suicidio medicalmente assistito.


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