Torino

Il Gay Pride di Torino include tutti ma non proprio tutti

di Redazione -


L’organizzazione ebraica queer Keshet Italia non partecipa al Pride di Torino domani perché troppo rischioso per le persone queer ebree: “Non potevamo che fare un passo indietro dopo le diverse minacce ricevute“. Solidale l’Associazione Adelaide Aglietta e i giovani di Forza Italia, Mauceri, responsabile politiche giovanili: “Stop alla caccia all’ebreo, anche nelle università”

“Siamo a fianco delle comunità LGBTQIA+ di tutti i paesi in guerra, e particolarmente vicini alle comunità palestinese, ucraina e russa così come siamo a fianco delle comunità coinvolte dai conflitti in ogni parte del mondo. Chiediamo un cessate il fuoco immediato che ponga fine al massacro che sta sterminando la popolazione di Gaza e condanniamo l’occupazione illecita che, fin dai primi insediamenti, Israele porta avanti nei territori palestinesi”. Così recita un passo del documento politico che accompagna il Gay Pride 2024 che si svolgerà domani per le strade di Torino, un documento ritenuto esclusivo dall’Associazione Adelaide Aglietta, che stamattina nel corso di una conferenza stampa ha stigmatizzato la “politicizzazione” della manifestazione che secondo il coordinatore dell’associazione Lorenzo Cabulliese, si presenta come “un manifesto politico sempre più somigliante a quello di un partito di estrema sinistra”. E la conseguenza, per chi crede nel diritto di tutti di poter manifestare liberamente, può essere una sola: alla manifestazione non si partecipa: “Il Coordinamento Torino Pride non cita né riconosce solidarietà alle persone LGBT ebree e israeliane e annovera solamente quelle palestinesi, facendo ancora sentire gli ebrei non graditi anche a una manifestazione come questa che dovrebbe essere di tutti.

Solidarietà ai queer ebrei di Keshet

Anche per solidarietà con l’organizzazione ebraica queer Keshet Italia che ha diramato un comunicato stampa in cui annuncia che parteciperà a nessun Pride sul territorio nazionale, per timori di aggressioni dovute al clima d’odio sviluppatosi attorno alla loro partecipazione. Per Ruben Piperno, responsabile di Keshet Italia la decisione di non partecipare al Pride “è una decisione estremamente sofferta, ma mossi da un senso di responsabilità non potevamo che fare un passo indietro dopo le diverse minacce ricevute, al fine di garantire l’incolumità delle persone queer ebraiche. Prendiamo il giorno del Pride come un giorno di denuncia e di riflessione ringraziando tutti coloro che non scenderanno in piazza come segno di protesta per un Pride che include tutti ma non proprio tutti.”

Stop alla caccia all’ebreo”

Alla conferenza stampa presente, cosa non scontata, anche Forza Italia, con il responsabile del dipartimento delle politiche giovanili Alessandro Mauceri che ha portato solidarietà alla comunità ebraica: “La posizione di volere cacciare l’ebreo così come quello che sta succedendo all’interno delle università in cui l’ebreo non ha diritto di parola, la situazione di voler impedire di parlare a qualcuno perché ebreo, di impedire di esprimere il proprie posizioni perché ebreo porta la comunità politica di Forza Italia non solo a non partecipare al Pride ma probabilmente anche ogni singolo membro si esimerà dal farlo. Vogliamo boicottare il Gay Pride di quest’anno perché il messaggio che passa è totalmente errato”. Forza Italia ha sempre lasciato libertà di coscienza sulla partecipazione al Pride, ha sottolineato Mauceri,”ma è innegabile che il messaggio che da alcuni anni viene mandato nel documento politico del Torino Pride si è sempre più estremizzato ponendo molte più cose, anche non afferenti a tematiche LGBT, su cui non possiamo essere a nostro agio. In particolare quest’anno con punti come quello relativo all’ordine pubblico e alla violenza della polizia e sulla situazione di politica estera, in particolare sul conflitto russo-ucraino e israelo-palestinese”.

Israele, unica democrazia mediorientale che permette alle persone LGBTQIA+ di vivere”

Alla conferenza stampa è intervenuto anche Francesco Adile, coordinatore regionale del Piemonte dell’Istituto Liberale: “Ribadiamo il diritto ad esistere dello stato di Israele, unica democrazia mediorientale che permette alle persone LGBTQIA+ di vivere ed esprimersi e condanniamo il crescente clima d’odio antisemita e antisionista alimentato dall’estrema sinistra”.

Chi non ci sarà

Non aderiranno al documento politico né parteciperanno al Torino Pride anche le seguenti organizzazioni, che hanno espresso solidarietà con le preoccupazioni e evidenze espresse dall’Associazione Aglietta: +Europa Torino; Radicali Italiani; Italia Viva Torino; Associazione Marco Pannella di Torino;  Associazione Italia Israele; Gruppo Sionistico Piemontese.
È arrivato anche il supporto della Comunità Ebraica di Torino e dell’UGEI – Unione Giovani Ebrei d’Italia.

PATRIZIA CORGNATI  lineaitaliapiemonte.it – ilTorinese.it


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