Esteri

Iran, Netanyahu avverte tutti: “Decido da solo”

di Ernesto Ferrante -


“Israele si riserva il diritto all’autodifesa”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è determinato a rispondere militarmente all’Iran, anche se una data ancora non c’è. Incontrando i ministri degli esteri di Regno Unito e Germania, li ha ringraziati per il loro sostegno “inequivoco” allo Stato ebraico. In precedenza sia Cameron sia Baerbock avevano chiesto di evitare escalation con Teheran. “Tutti hanno ogni tipo di suggerimento e consiglio, io l’apprezzo, ma voglio essere chiaro, prenderò io la decisione da solo e lo stato di Israele farà quello che deve fare per difendersi”, ha detto Netanyahu, in apertura della riunione del suo gabinetto di governo, riferendosi ai colloqui avuti in questi giorni. Il Cremlino vuole evitare lo scontro aperto. La Russia ha contatti sia con l’Iran che con Israele ed entrambi sono “costruttivi”. Lo ha affermato il portavoce Dmitry Peskov. “Sapete che la Russia mantiene stretti contatti. Abbiamo contatti di lavoro molto costruttivi con Teheran e a nostra volta, abbiamo contatti anche con Israele, anch’essi sono costruttivi”, ha aggiunto. Nel frattempo si è arroventato il fronte libanese. Hezbollah ha reso noto di aver preso di mira con droni una base militare israeliana come rappresaglia per la morte di alcuni suoi combattenti. La milizia del Partito di Dio libanese ha lanciato “un attacco combinato con missili guidati e droni esplosivi contro un centro di comando di ricognizione militare” nel nord di Israele, “in risposta all’assassinio da parte del nemico di alcuni combattenti della resistenza a Ain Baal e Shehabiya”, ha dichiarato il movimento.
Sergio Mattarella teme l’escalation. Parlando a Sofia al termine di un incontro con il presidente bulgaro, il capo dello Stato italiano ha espresso grande preoccupazione: “Abbiamo parlato della drammatica crisi umanitaria a Gaza, del rischio che il conflitto si allarghi: rischio che è drammaticamente presente. E abbiamo parlato dell’unica soluzione possibile che è quella dei due Stati e due popoli. Bisogna trovare una strada per definire una condizione stabile di pace”.
I colloqui tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza sono in fase di stallo. A rivelarlo è stato il mediatore del Qatar.


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