Ambiente

La siccità, poi il luglio torrido. Coldiretti: anno nero per i campi

di Angelo Vitale -


I dati sono incontrovertibili da qualche giorno, per i trenta appena trascorsi. Il record storico per il caldo fatto segnare a luglio è stato accompagnato in Italia da circa 1260 eventi estremi, con una media di 42 temporali o altri fenomeni meteo gravi al giorno lungo tutto lo Stivale, isole comprese. Grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento in pratica raddoppiate (+83%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Lo ricorda nuovamente Coldiretti sulla scorta di quanto reso noto dall’European severe weather database che monitora il Copernicus climate change service dell’Unione europea, secondo cui il mese di luglio è stato il più bollente mai registrato sulla Terra, 0,33 gradi in più rispetto al mese analogo che finora deteneva il primato nel 2019.

“Siamo di fronte -sottolinea la Coldiretti- ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Il 2023 è stato infatti segnato prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio che ha inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati”.

Quella che si è configurata come una vera e propria annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna.

A causa dei cambiamenti climatici quest’anno si registra, infatti, un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino fino al 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, e si registrano un calo anche per il pomodoro.

Gravi difficoltà pure per le altre produzioni ortofrutticole bruciate dal caldo torrido che provoca perdite, dall’uva da tavola ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle
melanzane.

 


Torna alle notizie in home