Editoriale

L’allarme di Kiev

di Adolfo Spezzaferro -


L’Occidente ha un problema: deve sostenere ora più che mai l’Ucraina. Mentre taluni giornali in questi giorni hanno accusato l’informazione mainstream di non occuparsi più del conflitto nel Donbass, preferendo dare spazio alla crisi in Medio Oriente e al (lontanamente) possibile conflitto tra Iran e Israele, Politico.eu, edizione europea dell’autorevole testata giornalistica Usa Politico dà voce all’allarme di Kiev, che ha bisogno di armi più che mai. “Ho parlato con il presidente Zelensky sui bisogni urgenti dell’Ucraina e sul sostegno della Nato. I ritardi negli aiuti hanno conseguenze sul terreno ogni giorno. Il mio messaggio agli alleati è quindi chiaro: inviate di più all’Ucraina. Abbiamo anche concordato di convocare il Consiglio Nato-Ucraina questo venerdì”. Lo scrive su X il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il quale spera che anche gli Usa continuino a fare la loro parte. “Sono anche incoraggiato dalle indicazioni che il Congresso degli Stati Uniti potrebbe prendere in considerazione ulteriori aiuti all’Ucraina nei prossimi giorni”. Secondo Stoltenberg è una corsa contro il tempo: “Se gli alleati si trovano a dover scegliere tra il raggiungimento degli obiettivi di capacità della Nato e la fornitura di maggiori aiuti all’Ucraina, il mio messaggio è chiaro: inviate di più all’Ucraina”. Secondo Politico.eu in effetti l’Ucraina starebbe perdendo il conflitto e Putin “non è mai stato così vicino al suo obiettivo”. Intanto da Capri il G7 dei ministri degli Esteri fa sapere che intende accelerare sulla consegna di sistemi di difesa aerea all’Ucraina. Soprattutto Italia, Germania e Stati Uniti stanno dando impulso a questa eventualità. Il contributo italiano potrebbe riguardare il possibile finanziamento di una linea di credito per l’acquisto di F-16. Al contempo, però, Kiev avrebbe così tanti problemi che sembra impossibile risolverli. La speranza di una vittoria sul campo è sempre più affievolita, sia tra la popolazione che tra i funzionari. Il problema è che oggi le promesse dell’Occidente di sostenere Kiev “finché sarà necessario” iniziano a non convincere più gli ucraini. A partire dal presidente Volodymyr Zelensky che ha lamentato una disparità di trattamento rispetto al tempestivo intervento di Usa, Uk e Francia in difesa di Israele in occasione dell’attacco “dimostrativo” dell’Iran. A leggere Politico.eu, il problema non è solo che le truppe ucraine sono a corto di munizioni: a causa dell’indebolimento del sostegno occidentale, il Paese starebbe sperimentando “una pericolosa carenza di qualcosa di ancora più sfuggente delle munizioni: lo spirito combattivo necessario per la vittoria”. A Kiev è ormai opinione diffusa – sottolinea il giornale – che senza l’aiuto dell’Occidente la guerra è persa. Oltre alle armi, al sostegno occidentale e allo spirito combattivo, l’iniziale ondata di patriottismo e di volontari sarebbe “evaporata”, sottolinea Politico.eu. Oggi, coloro che non sono ancora fuggiti dal Paese si rifiuterebbero di andare al fronte e preferiscono ignorare il conflitto nel Donbass, “solo per tornare alla vita normale”. In conclusione, afferma il giornale, “il quadro che è emerso da decine di interviste con leader politici, ufficiali militari e cittadini comuni è quello di un Paese che sta scivolando verso il disastro”.


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