Attualità

Meloni: “Presto l’utero in affitto diventerà reato universale”

di Angelo Vitale -


“Per noi la sfida demografica e la sostenibilità economica a cui è connessa rappresentano una delle principali sfide: non serve a niente gestire il presente se non si mette in sicurezza il futuro. Questa è una materia che tutti sanno essere una priorità assoluta del nostro governo”: così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’incontro “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”.

Il governo ha la responsabilità di garantire un futuro alla propria nazione – ha detto la premier Giorgia Meloni all’incontro “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro” -. Considero un cambio di passo fondamentale l’approccio con cui questo governo affronta queste tematiche rispetto al passato”.

“Continuo a ritenere l’utero in affitto una pratica disumana – ha precisato -e sostengo la proposta di legge per cui diventi un reato universale. Spero venga approvata quanto prima”. “Con la maternità surrogata – ha aggiunto – viene alimentato un mercato transnazionale spacciandolo con un atto di amore, ma nessuno mi può convincere che sia un atto d’amore considerare i figli come un prodotto da banco in un supermercato. Non è un atto d’amore trasformare il legittimo desiderio di avere un figlio in un diritto che puoi garantirti con qualsiasi mezzo, con qualsiasi mezzo possibile. L’utero in affitto è una pratica disumana e sostengo la proposta di legge perché diventi reato universale”.

All’appuntamento anche la ministra Eugenia Roccella: “La tendenza alla denatalità italiana è grave. Il nostro governo, per la prima volta, ha istituito le deleghe alla natalità, e le ha attribuite al ministero Pari Opportunità e Famiglia. Ma la disattenzione al tema è durata troppi anni per non lasciare conseguenze che richiederanno un lungo arco di tempo per fermare e poi invertire la tendenza. Il calo delle donne in età fertile è ormai troppo pronunciato perché le misure per la natalità possano avere lo stesso effetto che avrebbero avuto quando ancora il numero delle donne giovani era consistente”.

“Un grande incentivo per l’investimento nelle politiche per la natalità – ha aggiunto Roccella – può arrivare dall’Unione Europea. L’Italia intende portare nella nuova Commissione e nel nuovo Parlamento Europeo il tema della demografia come una priorità del prossimo quinquennio”. Mentre il nostro sforzo per raggiungere l’obiettivo, quella che potremmo definire la via italiana alla natalità, si basa su sostegno economico, conciliazione, lavoro”.

“Come già fatto sulla transizione green e digitale – ha proseguito -, anche l’investimento nella transizione demografica, ossia nel passaggio da un rigido inverno ad una almeno timida primavera di nuove nascite – ha sottolineato – passa attraverso l’audacia e il senso di futuro dell’Europa”. Spazio, quindi a “un investimento pubblico e privato, una mobilitazione collettiva che passi dall’impresa ai servizi, dall’amministrazione alla finanza, dal più piccolo ente locale alla Commissione europea, e coinvolga anche la comunicazione”. E “serve un lavoro con le Autonomie locali, Regioni e Comuni, per rilanciare i servizi a misura di famiglia sul territorio”. 

Serve un aiuto alle giovani coppie, in linea con la Costituzione, secondo il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha indirizzato un messaggio all’appuntamento: “l futuro del Paese si misura sulla capacità di dare risposte alle giovani generazioni. Occorre che le Istituzioni ne prendano coscienza, per attuare politiche attive che permettano alle giovani coppie di realizzare il loro progetto di vita, superando le difficoltà di carattere materiale e di accesso ai servizi che rendono ardua la strada della genitorialità. Si tratta di dare attuazione al dettato costituzionale”, aggiunge. 

 “Il tema demografico sfida in particolare i Paesi sviluppati – ha sottolineato il presidente della Repubblica – influenzando i diversi aspetti della struttura sociale. L’Italia non fa eccezione. Gli eccellenti risultati ottenuti in materia di tutela della condizione degli anziani, le nuove dinamiche fortemente unifamiliari, il calo delle nascite, impongono una riflessione al fine di soddisfare le nuove esigenze emergenti, per garantire la necessaria coesione sociale”. “Si tratta di dare attuazione al dettato costituzionale che, all’art. 31, richiama la Repubblica ad agevolare “con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Proteggendo “la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.

“Politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, conciliazione dell’equilibrio tra vita e lavoro, pari opportunità, sono questioni fondamentali. Le trasformazioni della demografia incidono fortemente sulla struttura territoriale del Paese e sulla sostenibilità dei centri abitati, in particolare delle zone montane, interne, rurali, aggravando la crisi e non permettendo di conseguire l’obiettivo dell’eguaglianza dei cittadini.

La crescita abnorme delle aree metropolitane con le conseguenti diseconomie e disagi, basata, un tempo, sull’addensamento occupazionale e la disponibilità di servizi, deve lasciare il posto a un approccio integrato che includa interventi per promuovere lo sviluppo economico locale, investendo sui servizi del territorio per sostenere la vitalità delle nostre comunità. A tutti i partecipanti all’evento formulo i migliori auguri di buon lavoro”, conclude.


Torna alle notizie in home