Politica

Precettazione, Salvini la rivendica e i sindacati lo attaccano

di Lino Sasso -


Con lo sciopero generale indetto per oggi si fermano scuole, trasporti (solo 8 ore per via della precettazione) e sanità. Sarà quindi un ennesimo venerdì nero per i trasporti, con la sola esclusione di quelli ferroviari. Lo sciopero indetto dalle sigle sindacali, Cgil e Uil le principali, è stato infatti confermato e ancora più rivendicato dai leader dei sindacati dopo il tentativo del governo di farlo revocare. Un tentativo che si è tradotto in uno scontro ancora più duro del consueto tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Come diretta conseguenza, il titolare del Mit ha fatto ricorso alla precettazione, per ridurre da otto a quattro ore lo stop di autobus, metropolitane, tram, trasporto aereo e marittimo. La mossa di Salvini ha mandato su tutte le furie i sindacati che hanno rivendicato quello che è “un diritto costituzionale”. D’altronde, anche la precettazione è regolata a norma di legge, come dimostra la sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso d’urgenza presentato da alcune sigle sindacali nel tentativo di disinnescare la mossa del ministro dei Trasporti. “È il mio lavoro e sono orgoglioso di aver garantito una giornata serena di milioni di italiani”, ha rivendicato Salvini intervenendo nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa a Roma. “Il diritto allo sciopero – ha detto ancora il vicepremier riferendosi alla polemica con i sindacati – è sacrosanto ed è in Costituzione, come il diritto al lavoro, allo studio e alla mobilità. Dall’insediamento del Governo i dati dicono che sono stati effettuati 949 scioperi, 38 al mese, più di uno al giorno; quindi questo Governo sta garantendo il diritto allo sciopero in maniera assolutamente ampia rispetto ai Governi precedenti”.
C’è da dire che prima dell’intervento di Salvini, sulla questione era intervenuta anche la Commissione di Garanzia sugli scioperi che con un’apposita delibera ha segnalato al Mit come “la concentrazione di una pluralità di scioperi” avrebbe provocato un “pregiudizio grave al diritto alla mobilità dei cittadini”. Proprio sulla scorta di questa considerazione, la proposta dell’organo di garanzia relativamente ai settori del trasporto, è stata quella di ridurre a quattro ore la durata degli scioperi generali per scongiurare quello che ha definito come “il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”.
Dalla Manovra, motivo per il quale lo sciopero generale è stato indetto, la questione si è quindi spostata sul tema dei diritti, come spesso accade in queste circostanze. Probabilmente alla fine a prevalere è stata banalmente la ragionevolezza, anche se non tutti l’hanno fatta propria. Certamente non Landini e Bombardieri.


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