Cultura & Spettacolo

RITRATTI – Ada Alberti: “Il mio segreto? Non indossare una maschera”

di Redazione -


di FRANCESCO URRU

Con una famiglia in gran parte astrologa, non poteva che diventare anche lei una figlia delle stelle e amica delle costellazioni. Da giovane guardava l’astrologia da miscredente, ma il papà la introdusse nella materia: dopo poco fu amore a prima vista. Col passare del tempo grazie alla sua compostezza, bravura e portamento è approdata in tv con una rubrica tutta sua. Da ben 17 anni ci racconta cosa prevedono per noi gli astri. Vive splendidamente in una famiglia allargata dove regna la pace e la serenità. L’Identità incontra la regina delle stelle, Ada Alberti

Lei è nata in una famiglia di astrologi: papà, zia mamma, i cugini. Che ricordi da piccola ha del lavoro che facevano i suoi familiari?
Preciso subito che mia mamma non era l’astrologa Lucia Alberti. Non c’entra nulla. Mia madre era fantastica e aveva solo un intuito formidabile. Io però ho sempre seguito mio padre. Lui dipingeva, ed io ho fatto il liceo artistico, facendo diverse mostre d’arte. Poi cambiò, si mise a disegnare mobili ed io lavorai in diversi studi di ingegneri, architetti; ho fatto l’arredatrice, la pittrice. Le faccio questa premessa perché, quando ero quindicenne, mio padre era astrologo e studiava la materia. Nonostante lo seguissi in ogni cosa che facesse, gli dissi “Papà, io ti ho seguo in tutto, ti stimo in tutto ma questa cosa dell’astrologia non la capisco perché non credo che attraverso la data di nascita si possa arrivare alla vita della persona”. Lui mi guardò e mi rispose “Sai che ti dico? Tu hai mai letto qualcosa in merito?”. Ovviamente no, ero a digiuno della materia. Mi regalò l’enciclopedia sull’astrologia e un libro sulla storia dell’astrologia, dicendomi “Tu inizia a leggere, poi parleremo”. Iniziai a studiare i calcoli astronomici, anche non ero portata per i numeri. Mi presero un insegnante di sostegno, risultò poi anche lui appassionato di astrologia e mi spiegò come fare i calcoli. Ovviamente il primo calcolo astronomico che feci fu il mio e con i dati e l’orario di nascita precisi. Tutto tornava, nel senso che il risultato corrispondeva con il mio essere. Ovviamente l’interpretazione che si faceva allora non è la stessa rapida di adesso. Quello che mi fece proseguire però con l’astrologia fu la richiesta di una professoressa del liceo artistico che frequentavo, una donna bellissima e di classe a cui andavano dietro tutti, alunni inclusi; un giorno mi disse “Ada io so che studi l’astrologia, voglio sapere se mi sposerò”. Ai tempi ci mettevi una settimana per fare un quadro astrale e interpretarlo. Quando vidi delle congiunzioni astrali particolari, andai a leggere sul libro e scoprii che la professoressa non poteva avere figli. Successivamente, in maniera delicata, le feci la domanda: mi confermò di aver avuto un brutto intervento che l’aveva privata della maternità. A 23 anni mi sentii pronta per fare l’astrologa e dopo aver studiato, conosciuto, approfondito da maestri ed esperti, aprii a Catania il mio primo studio di astrologia; a 25 anni ne aprii un secondo a Roma perché mi chiamò Rai 1, mi volevano in un programma in Rai. Cercavano chi fosse il migliore astrologo in Sicilia, prima fu fatto il nome di mio padre, poi il mio. Pensavo fosse uno scherzo, poi arrivò una lettera, vennero a casa per parlare per questa una rubrica. Rifiutai, perché la situazione mi sembrava un po’ ambigua; in ogni caso sono arrivata lo stesso ad avere una rubrica in tv, un po’ come Branko, che aveva un modo di raccontare magnifico e affascinante. Credo di avere un’ottima parlantina, chiara e sicura e pensai “perché no, sono brava in quel che faccio”; vorrei avere più tempo per parlare e spiegare perché ho 2 minuti e mezzo. A monte di tutto devo dire grazie a Mediaset perché mantiene il mio spazio da 17 anni: vuol dire che i risultati in termini di share ci sono. Devo ringraziare l’Azienda che mi ha permesso di essere presente in tutto questo tempo.

Prima che lei iniziasse a fare l’astrologa, quando ne parlava con gli amici o veniva fuori l’argomento, che commenti si sentiva dire?
Guardi, io faccio una divisione tra conoscenti e amici, anche se cambio città mantenendo i rapporti. Conoscenti ne ho tantissimi, amici veri ne ho da quando avevo cinque anni, per esempio, loro mi conosco benissimo; una mia ex compagna del liceo artistico mi ha fatto notare che, quando giro le dita sono in contatto con qualcuno, essendo anche sensitiva. I conoscenti mi sfruttano come dei pazzi: un esempio capitato a cena al ristorante. È mia abitudine guardarmi intorno e mi cattura l’attenzione un signore. Dietro di lui aveva una figura, una persona e vengo attratta dalla situazione. Sono andata da questa persona per dirgli che avevo necessità di parlargli. Gli spiegai che una persona vicina a lui e voleva comunicargli un messaggio; specifico che le anime non comunicano, trasmettono col pensiero. Gli riportai la missiva e mi chiese chi io vedessi. Dalla descrizione lui capii che era la madre. Tornando alla domanda che mi ha fatto inizialmente, prima che diventassi famosa tutti dicevano di non credere, di non seguire, poi diventavano “pazzi” per le cose che dicevo che erano vere. diventavano tutti curiosi nel sentirsi dire certe cose da una ragazza di 15 anni, tutte cose che poi si sono avverate: non è facile, stupisce.

Ha un ingrediente segreto che le fa affrontare le giornate col sorriso?
Il segreto piò essere quello di affrontare la gente senza maschera, con la verità senza imbrogliare. Ammetto che per problemi di famiglia il sorriso un po’ si è perso. Il sorriso ora lo sto recuperando in mezzo alla natura, circondandomi di vita vera.

Quale peculiarità deve avere chi fa l’astrologia in tv?
Sicuramente la sicurezza di quello che dice, e magari un po’ più di tempo per parlare; poi la materia, conoscere quello che si dice. Alcuni pensano che io abbia il gobbo davanti, invece, vado a braccio perché so di cosa parlo.

C’è qualcosa che la rende insicura o la inquieta?
Insicura no, inquieta sì, a livello politico ma non riesco ancora a capire bene di che cosa si tratta, a livello mondiale intendo.

Facendo un quadro astrologico della sua famiglia allargata che cosa ne viene fuori?
Cosa vuole che venga fuori? Stiamo tutti bene! Quando ti relazioni con una per donna come Alba (Parietti, ndr) che è una persona estremamente intelligente e intuitiva non può esserci che un grande rispetto tra noi; con Francesco (Oppini, figlio di Franco, ndr) stessa cosa, è un ragazzo sveglio.

Ha un progetto che è in cantiere e che vorrebbe realizzare?
Sì, ma non posso dire nulla. Se non hai qualcuno che ti aiuta di potente, resti dove sei, lei lo sa meglio di me.


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