Cultura & Spettacolo

Serena Garitta: “Oggi, artista e mamma single, sono Serena”

di Redazione -


di FRANCESCO URRU

Sarà anche cresciuta da quel lontano 2004, ma la verve, l’energia, l’intelligenza, non sono cambiate; con l’impegno ha raggiunto professionalità ed equilibrio nella sua vita e nel lavoro. Vincitrice del Grande Fratello, a cui ha partecipato con una semplice telefonata, senza aiuto di talent scout o agenzie, da bambina voleva ballare come Heather Parisi. Sul fronte della vita amorosa ha avuto alti e bassi, ma finalmente ha raggiunto la serenità e l’equilibrio. Una ragazza sempre molto allegra, cosa che la contraddistingue e che l’ha sempre fatta amare dagli italiani.
Volto amato di SportItalia, probabilmente è una delle poche veramente che ha fatto valere la vittoria meritata per la sua simpatia e travolgente animo allegro, L’Identità incontra Serena Garitta.
Serena, se facessimo un selfie sul tuo presente, come verrebbe? Cosa stai combinando in questo momento?
Direi che verrebbe molto bene, sarebbe un selfie vario che tutto sommato mi piace. Ho compiuto 45 anni, ho un bimbo di 7 anni e chiaramente l’attività di mamma è la cosa che mi piace di più fare in assoluto. Sono fortunata perché mi piace occuparmi di lui, in termini anche di attività, di cose da fare insieme per dirti, sono anche rappresentante di classe. Nello stesso tempo ho il mio programma quotidiano su SportItalia che in maniera assolutamente miracolosa riesco a fare da Genova dove vivo; si tratta di un programma di mezz’ora su tematiche sportive, realizzo poi anche delle pillole che vanno in onda prima delle partite della Champions ed Europa League. In settimana sono impegnata, però riesco comunque anche ad andare a prendere spesso mio figlio a scuola, nonostante tutto, al pomeriggio.
Se questa questo selfie avessi dovuto scattarlo prima di entrare nel mondo dello spettacolo, cosa sarebbe apparso? Intendo, niente mondo dello spettacolo, niente Grande Fratello, vita classica normale… Che cosa vedresti?
Una domanda un po’ alla sliding doors, non lo so. Una cosa me la farei inventata, non so come dire, se per sfogare questa energia. Chiaro, sono stata molto fortunata, sono vent’anni che lavoro comunque in questo contesto, con cose più o meno visibili; lavoro e campo con una cosa che mi piace, poi adesso faccio qualcosa sui social; sono stata in grado di insomma di rimanere nel mondo dello spettacolo, imparando a fare un lavoro che mi piaceva e mi piace tanto; credo però che in un altro settore, insomma, sarei riuscita in qualche modo a emergere. Non avessi tentato e non non mi fossi presentata al primo provino del Grande Fratello forse avrei avuto qualche rimpianto in più perché comunque questo che sto facendo che mi è sempre affascinato; anche un po’ la fortuna di entrarci e di vivermi questo mondo e questo contesto. Ecco, se non ci avessi provato, avrei avuto questo rimpianto.
Con uno zapping on line sembrerebbe, nel tuo curriculum, esserci anche un calendario, in un’epoca in cui questo era considerata una cosa spinta e spesso criticata. Premesso che non l’ho visto… oggi lo rifaresti?
In realtà non è mai stato pubblicato, non era un calendario, ho fatto per il programma Lucignolo degli scatti, legati ad un servizio in cui lo simulavamo. In quel periodo ero appena uscita dalla casa del Grande Fratello, e senza nulla togliere a Susy Bledy che è una donna intelligentissima, ma la mia sensualità era pari (ride). Era una roba un po’ ironica, un po’ giocata su quel proprio sullo stereotipo della ragazza porta accanto che però si mostra in vesti sexy, ma di fatto non è mai uscito un calendario. Ora non lo farei assolutamente, che me ne frega cioè non è quella la cosa che minimamente mi interessa.
Parlando di corpo, è andato avanti, si è trasformato, è cresciuto. Hai appena superato i 40 anni trasformato, si è un po’ trasformato… e la testa invece?
Mi sono presa cura molto anche dalla mia testa, soprattutto negli ultimi tre o quattro anni, la maternità mi ha placato un po’, semplicemente sono diventata più consapevole e meno bisognosa dell’approvazione degli altri, dell’amore di qualcuno, un amore che poi determini il tuo “valore”. Riesco a mettere più limiti, più confini rispetto a quello che mi si chiede, anche sul lavoro, per anche sul fronte della vivacità, la carica vitale; anche se devo imparare a contenerla ancora di più, non sempre lo faccio. Devo essere ancora un po’ più moderata, senza come dire, togliermi questa peculiarità perché sarebbe impossibile.
Parlando di sentimenti, hai vissuto un periodo poco felice, un po’ di tira e molla. Ora come va?
Esco da una storia di 8 anni, in cui è nato Renzo; sono stata poco cauta ai tempi ed ho ragionato poco, nel corso del tempo poi mi sono accorta che non potevo più tenere una storia in piedi per tutti e due, sotto tanti aspetti. Ho raggiunto la consapevolezza del mio valore. Proprio adesso sono tranquilla, single definitiva da sei mesi, e sono molto contenta di questo. Veramente mi sento completa da sola, come dire, è stata un po’ la ricerca dell’altra metà della mela, quando senti di essere ormai completa…sono tutta bella intera. Questa mia “singletudine” diciamo è molto bella per come la sto vivendo, mi consente di fare tante cose con le mie amiche, facciamo un fine settimana quando non ho il bambino, ovviamente che è con il suo papà; sono molto concentrata sui miei bisogni e sulle le cose che mi appagano realmente. Sono abbastanza centrata, è stato fatto un bel percorso. Un bel lavoro intenso su di me e credo di esserci arrivata.
Ma se tuo figlio ti chiedesse un consiglio sul lavoro del suo domani. Tu cosa gli diresti?
Non ho proprio nessun tipo di aspettativa, io vorrei che fosse una persona felice, ma soprattutto una persona equilibrata. Vuole diventare ingegnere aerospaziale? Benissimo, sono lieta e lo sostengo. Se volesse fare il falegname ancora di più. Quello che mi piacerebbe è che avesse le idee chiare, è una cosa che aiuta molto. Io per molto tempo non le ho avute, mi se riuscisse a sviluppare un interesse di qualunque natura, fosse a studiare ad Harvard o imparare un mestiere non mancherebbe il mio supporto. È importante avere una passione, vuol dire molto, quindi questo vorrei per lui. Pochi hanno le idee chiare, io da giovane non ne avevo molte.


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