Cronaca

Un’altra morte dopo un intervento di medicina estetica: lo studio era abusivo

E' morta al Policlinico Umberto I la 47enne operata di liposuzione: non era stato chiamato il Servizio 118 dallo studio privato

di Giorgio Brescia -

Il Policlinico Umberto I di Roma


Ancora una paziente morta dopo un intervento di medicina estetica in uno studio privato. Una donna è morta a Roma dopo un intervento di liposuzione.

Cosa è successo: l’intervento nello studio privato

Una donna di 47 anni, di origine ecuadoriana, Ana Sergia Alcivar Chenche, è morta nella Capitale dopo aver subito un malore durante un intervento di liposuzione in uno studio privato di medicina estetica di via Franco Roncati nel quartiere Torrevecchia, in zona Primavalle. Un intervento che è avvenuto nel pomeriggio di domenica e del quale le cronache apprendono solo ora. Durante la procedura cui veniva sottoposta, la paziente si è sentita male. Il personale presente (chirurgo, anestesista e infermiera) avrebbe tentato manovre di rianimazione, ma non ha chiamato subito il 118. Solo dopo alcune ore è stata contattata un’ambulanza privata, che ha trasportato la donna al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I. La donna è deceduta in ospedale intorno alle 20 dello stesso giorno.

Le indagini per la donna morta dopo la liposuzione

La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Sono stati iscritti nel registro degli indagati il chirurgo estetico, l’anestesista e l’infermiera che hanno partecipato all’intervento. L’ambulatorio di medicina estetica è stato posto sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti e chiarire tutte le responsabilità lungo la catena dell’intervento praticato alla donna morta e ogni negligenza nella gestione dell’emergenza. Le indagini, svolte dalla polizia, si concentrano sulla dinamica dell’intervento, sulla tempestività dei soccorsi e sulle cause del malore fatale.

Ancora una morte dopo un intervento di medicina estetica in uno studio privato

Il tragico episodio della Capitale riporta in primo piano le polemiche sulla sicurezza delle pratiche di chirurgia estetica in strutture private e sulla necessità di protocolli di assistenza ed emergenza adeguati, anche per interventi considerati di routine. L’anello debole di ogni circostanza è proprio la considerazione di procedure svolte in assenza delle apparecchiature e degli interventi possibili, invece, in strutture pubbliche.

Lo studio non era autorizzato, il proprietario già coinvolto in denunce e indagini

Secondo quanto sta emergendo, la struttura aveva ottenuto l’ultima autorizzazione valida, della durata di cinque anni, nel 2007 e quiondi dal 2012 era abusiva. E il titolare dello studio, un appartamento in zona Torrevecchia, è Jose Lizarraga Picciotti, un medico cittadino peruviano di 65 anni finito nel registro degli indagati assieme all’anestesista e una infermiera. Picciotti ha precedenti per lesioni riguardo ad interventi avvenuti nel 2006 e nel 2018: era già stato denunciato da pazienti che si erano sottoposte a liposuzione e interventi di chirurgia estetica. Anche l’anestesista ha alcuni precedenti per vicende, però, non legate alla professione medica. Domani il pm Andrea D’Angeli, titolare del procedimento, affiderà l’incarico per l’autopsia.


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