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Migranti, Tricarico: “Putin proverà a ereditare l’influenza di Prigozhin in Libia per ricattare l’Italia”

di Edoardo Sirignano -

LEONARDO TRICARICO PRESIDENTE FONDAZIONE ICSA


di EDOARDO SIRIGNANO

“Se fossi Putin utilizzerei tutti mezzi a disposizione per ereditare l’influenza di Prigozhin in Africa, in modo da creare non pochi problemi all’Occidente. L’Europa e l’Italia devono tenere gli occhi ben aperti”. A dirlo il generale Leonardo Tricarico, già Capo di stato maggiore dell’Aeronautica.

Quali gli scenari dopo la morte di Prigozhin?

Bisognerà capire se l’incidente che tutti addebitano a Putin sia il punto finale di una guerra intestina, già iniziata. Un amore, a prova di bomba, in pochi mesi, si è tramutato in un odio cieco, in virtù di una sorta di ammutinamento che ha messo il capo del Cremlino alle corde e si è risolto, in maniera inaspettata, con la mediazione di Lukashenko. Evidentemente quella non era la soluzione, ma un passaggio intermedio.

Quale la soluzione?

Sembra che Putin si sia liberato di una persona diventata scomoda, che non lasciava passare occasione per non attaccare brutalmente e volgarmente i collaboratori militari apprezzati dal presidente e allo stesso tempo impegnati in una guerra dirimente per la Russia.

Il Cremlino ne esce rafforzato o indebolito da tutta questa vicenda?

Dal punto di vista militare c’è un indebolimento. Una milizia Wagner allineata e in armonia con la strategia di Putin e dei suoi collaboratori era una risorsa non da poco in una guerra in cui quello che pare mancare a Mosca sono esperienza e professionalità. Viene meno, tuttavia, una spina del fianco per il Cremlino. Prigozhin aspirava, infatti, ad avere un ruolo nella futura dirigenza russa. Un aspetto da non sottovalutare e che probabilmente ha provocato la reazione ultimativa di Putin.

Nella Wagner, in futuro, potrà esserci un nuovo Prigozhin?

Che io sappia no! Evidentemente ci sono altri soggetti nel management della brigata. Staremo a vedere per quanto riguarda un’eredità, il cui destino appare poco chiaro. Mi riferisco all’Africa.

Cosa potrebbe succedere nel continente nero?

In Africa Prigozhin aveva due ordini di interessi. Il primo era di carattere militare, ovvero rappresentava un braccio armato messo a disposizione del dittatore o del regime di turno per assicurargli la sopravvivenza, garantirgli la sicurezza verso avversari interni, esteri, fenomeni criminali, lobby interne e così via. Il secondo, invece, riguarda tutta una serie di affari facenti capo a società di varia natura che Prigozhin aveva, in qualche modo, intessuto in molti Stati. Lì bisognerà vedere chi sarà l’erede e quale la linea di successione.

Come fare?

Non lo posso immaginare. Andrebbe visto il carattere societario. Tutto ciò va valutato caso per caso e forse ci interessa meno. La prima attività, al contrario, è più importante.

Perché?

Avremmo saputo al momento opportuno con chi dialogare. Oggi, al contrario, non lo sappiamo e se la capacità di indirizzo della Wagner evaporerà o sarà rilevata da qualcun altro.

Rischiamo, pertanto, di non sapere neanche più chi controllerà il traffico dei migranti e in modo particolare delle partenze?

C’era, ad esempio, una certa capacità di influenza esercitata sulla Libia di Haftar, che ora non c’è più o cambierà di mano. Ciò deve essere seguito con grande attenzione da parte nostra. C’è, poi, una strana coincidenza.

Quale?

Ieri o l’altro ieri il vice-ministro della Difesa russo si è recato in visita da Haftar. Questo farebbe pensare che Mosca, con o senza Prigozhin, continuerà ad avere una presa molto forte su tale regime. Sappiamo quanto ciò possa influenzare un processo di pace che dal 2011 ancora stenta a vedere un orizzonte. È verosimile che la Russia, in quanto istituzione, subentrerà al potere occulto, ingovernabile e impalpabile della Wagner.

Al momento, però, l’Italia sembra essere un nemico della Russia. Meglio forse parlare con dei mercenari?

Allo stato se fossi Putin passerei all’incasso, a piene mani, di tutti i poteri di influenza che ho in Russia per causare problemi all’Occidente. Questo è quello che farei al suo posto. È un’arma non da poco nelle mani del Cremlino. Se ho una capacità di indirizzo in molti paesi dell’Africa per aprire altre fonti di preoccupazione per chi oggi invia armi all’Ucraina la sfrutterei. Si tratta di una consistente capacità ricattatoria nei confronti della Nato. Putin, a mio parere, si servirà di tutti i mezzi a disposizione per ereditare quanto fatto Prigozhin e collegarlo a ciò che accade sul fronte russo.


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