Attualità

Controlli Nas nelle mense, 1 su 4 irregolare. A Reggio Emilia blatte e escrementi

di Angelo Vitale -


Controlli Nas in circa 1000 mense di tutta Italia: una su quattro non è a posto, accertate 361 violazioni penali e amministrative, con conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per 192mila euro, contestate cattiva gestione e conservazione degli alimenti e irregolarità nei requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto.

Complessivamente sono stati sequestrati oltre 700 kg di derrate alimentari (carni, formaggi, pane, pasta, acqua minerale) riscontrate in assenza di tracciabilità, scadute di validità e custodite in ambienti inadeguati. Situazioni particolari hanno riguardato la denuncia all’autorità giudiziaria di 18 gestori dei servizi-mensa, ritenuti responsabili di frode ed inadempienza in pubbliche forniture per aver confezionato pasti in qualità e grammatura inferiore a quello pattuito, in violazione ai capitolati contrattuali. La maggioranza delle irregolarità hanno invece riguardato carenze strutturali e gestionali nella preparazione dei pasti, la mancanza della tracciabilità degli alimenti e l’omessa comunicazione della presenza di eventuali allergeni, essenziale per la prevenzione di possibili episodi di reazione allergica, in particolare nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.

I controlli Nas hanno condotto alla chiusura di un centro di cottura – catering, erogatore di servizi per mense scolastiche, sito nella provincia di Lecco dove, nel corso di un controllo effettuato, sono state riscontrate gravi carenze organizzative, strutturali ed igienico sanitarie ovvero inadempienze concernenti la rintracciabilità e la conservazione degli alimenti. Elevate a carico del legale rappresentante sanzioni per euro 3.500. In provincia di Reggio Emilia nel corso di un controllo eseguito presso un centro di preparazione pasti, sono state rilevate carenze igienico-sanitarie riconducibili alla presenza di: carcasse di tipo insetti blatte, anche all’interno delle celle frigo adibite allo stoccaggio delle materie prime, nonché escrementi riconducibili a roditori; pavimentazione danneggiata e tubature divelte nel reparto di lavorazioni carni.

Denunciata in stato di libertà per inadempimento ai contratti di pubbliche forniture la legale responsabile di uno stabilimento di produzione pasti della provincia di Trapani. Dalle verifiche eseguite è, infatti, emerso che i pasti destinati a diverse scuole di quella provincia non corrispondevano, per quantità degli ingredienti, a quelle previste dal capitolato di appalto. In provincia di Caserta è stata sospesa l’attività di laboratorio cucina presso due scuole per l’infanzia poiché, dai controlli effettuati, sono entrambe risultate sprovviste di autorizzazione.

Sospeso l’utilizzo dell’area adibita a refettorio di un asilo nido della provincia di Taranto, in relazione al quale è stata accertata l’attivazione in assenza di autorizzazione. Inoltre, nel corso dei controlli svolti è emerso che l’approvvigionamento idrico era garantito unicamente mediante impianto allacciato alla rete di distribuzione dell’acquedotto comunale, le cui acque, nel tratto interessato, non risultano idonee agli usi alimentari. E in provincia di Rieti è stato denunciato in stato di libertà il titolare di una società che gestisce la mensa di un istituto comprensivo statale per aver detenuto e somministrato agli alunni alimenti di qualità differente da quelli previsti dal relativo contratto d’appalto ed omesso di indicare le informazioni obbligatorie sulla presenza di sostanze o prodotti contenenti allergeni.


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