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Dalla Goldman Sachs al Milan, un Cardinale per il Diavolo

Firmato il preliminare di vendita, RedBird pronta a entrare nel capitale sociale rossonero. Scaroni: “Nei prossimi giorni si concretizzerà la trattativa”

di Giovanni Vasso -

GERRY CARDINALE REDBIRD CAPITAL PARTNERS


Un Cardinale dalla Goldman Sachs per il Diavolo. Firmato l’accordo preliminare di vendita, procedono spedite le trattative per il passaggio di mano in casa rossonera. Poco dopo le dodici di oggi è stata ufficializzata la notizia relativa alla firma del documento che fa da preludio al disimpegno di Elliott e all’ingresso del fondo RedBird all’interno del capitale sociale del club milanisti. La sottoscrizione del preliminare, stando a quanto è trapelato nel pomeriggio, sarebbe avvenuta nei giorni scorsi e non a Milano.

L’offerta presentata da RedBird sarebbe pari a circa 1,3 miliardi di euro. L’attuale amministratore delegato del Milan, Paolo Scaroni, ha confermato le notizie e si è dichiarato fiducioso rispetto al closing della trattativa. “Tutto sta andando come previsto. Credo che nei prossimi giorni si concretizzerà la trattativa con il nuovo fondo proprietario, anche se poi tra signing e closing passerà qualche mese”. L’ad ha quindi aggiunto: “Io mi auguro che ci sia una situazione definita in modo da poter affrontare il mercato che abbiamo davanti a noi con una proprietà chiara perché questo agevola la vita a tutti”.

Già, perché senza una società definita non si può nemmeno immaginare di impostare il mercato. E perciò c’è bisogno di chiarezza, subito, perché i dirigenti milanisti possano capire entro quali limiti potersi muovere. Con la vittoria del campionato e lo scudetto cucito sulle maglie rossonere dopo undici anni, il Milan ha l’obbligo di confermarsi ad alti livelli e, magari, di fare le cose per bene anche in Europa.

Intanto la Serie A si prepara a dare il benvenuto a Gerry Cardinale, numero uno di RedBird. Uno che lo conosce già è il patron della Fiorentina, l’italoamericano Rocco Commisso che con il nuovo proprietario del Milan ha già avuto modo di scontrarsi. Il “re” della tv via cavo americana ha subito trovato il modo di dare il benvenuto al suo conterraneo: “Acquista il club con soldi che non sono i suoi. È una brava persona ma io a Firenze ho investito tutti quattrini miei”.

Ed è vero. Gerry Cardinale è un finanziere d’assalto, cresciuto alla scuola della Goldman Sachs. È stato senior leader dell’attività di investimento di private equity della banca d’affari, ha gestito incarichi per oltre 100 miliardi di dollari di capitale privato. Sempre in Goldman Sachs, Cardinale ha lavorato alla costituzione di Yankees entertainment e Sports, rete sportiva regionale leader negli, Legends Hospitality – punto di riferimento dei servizi di biglietteria d’oltreoceano, Suddenlink Communication, ai tempi tra le più grandi società via cavo.  Poi si è sganciato e si è messo sostanzialmente in proprio.

Cardinale è solo l’ultimo di una lunga lista di investitori stranieri nel calcio italiano ai più alti livelli e non solo. La globalizzazione della Serie A passa soprattutto dall’interesse di capitali stranieri.


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