Politica

Desideri si dimette dalla Dc e pensa a un nuovo progetto politico

di Edoardo Sirignano -

FABIO DESIDERI PRESIDENTE DI CONFIMPRESE WORLD


Ormai è ufficiale. Fabio Desideri si dimette dagli incarichi di portavoce e coordinatore Politico Nazionale della Democrazia Cristiana. Stamane la direzione nazionale del partito prende atto della riunione del 27 giugno scorso, quando Desideri ha inviato una PEC alla segreteria nazionale nella quale ha ufficializzato di riconsegnare la tessera del partito ed ha chiesto di essere cancellato dall’elenco degli iscritti

La ragione di questa scelta risiede, preminentemente, nel fatto che per ricostruire la Democrazia Cristiana vi è la necessità che le varie anime della stessa, presenti nelle tante realtà che fanno parte dell’universo dei moderati italiani, siano disponibili a un dialogo che vada oltre le limitazioni e gli egoismi dei vari gruppi e partiti esistenti oggi nel panorama italiano.

Tale superamento degli steccati delle singole realtà è lo sforzo più grande che la politica italiana deve fare se vuole evitare una sempre maggiore “polarizzazione” tra destra e sinistra. Il ruolo dei moderati può essere fondamentale in questa direzione ed avrà un senso soltanto se tutti insieme sapranno ritrovare le ragioni di un’unanimità nell’azione politica, sforzandosi di avvicinare a questo dialogo intergenerazionale le giovani generazioni, quest’ultime sempre più assenti al voto ed alla partecipazione attiva.

A tale scopo nelle prossime settimane Desideri, insieme ad un gruppo di donne ed uomini che si ritrovano nelle stessi valori, nonché nelle medesime idee e pensieri, ufficializzeranno un’associazione/fondazione, socio-culturale e civico-politica, la quale ambirà a diventare non soltanto un “think tank” del mondo dei moderati italiani, ma anche uno spazio di confronto aperto a tutti, solo per fare degli esempi, da Tajani a Rotondi, da Renzi a Calenda, da Lupi a Cesa, dalla Carfagna alla Boschi etc., nonché ai sindacati, alle forze sociali, alle categorie professionali, al mondo imprenditoriale al l’area del volontariato ed alla società civile.

“Spero sinceramente  – conclude Desideri – che questo sforzo sia apprezzato ed aiutato da tutti al fine di diventare un nuovo cenacolo del Popolarismo italiano”.


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