Economia

La manovra dell’Era Povera: rigore, fisco e piano Mattei

di Redazione -

GIANCARLO GIAN CARLO GIORGETTI MINISTRO


La manovra dell’Era Povera: rigore, fisco e piano Mattei 

di FABIO VERNA

Di fatto abbiamo assistito alla prima vera Legge finanziaria varata dal Governo Meloni, in quanto quella dello scorso esercizio portava ancora una forte impronta da parte dell’allora governo uscente, retto da Mario Draghi. Le considerazioni in questi giorni sono state tante e molte anche positive: rigorosa, prudente, equilibrata, volta alle classi deboli; anche Standard & Poor notoriamente critica nei confronti dell’Italia ha mantenuto un outlook sostanzialmente positivo confermando una tripla B, attendiamo ora il giudizio o sarebbe meglio dire il rating da parte di Moody’s e di Fitch le altre due affermate società internazionali di valutazione che in altre occasioni si sono dimostrate critiche nei confronti della nostra economia.

Il sentiment che si coglie sui mercati appare comunque positivo in quanto gli Usa esprimono, direttamente nella persona del Presidente Biden, la necessità di rafforzare il dialogo con l’Italia geograficamente coinvolta nella crisi mediorientale; dunque gli analisti si attendono anche dalle altre società di rating una conferma della tripla B, un segnale positivo in un momento in cui le risorse del governo sono decisamente ristrette. Infatti nella Legge di Bilancio la quota in deficit ammonta a 15,7 miliardi sui 24 di tutta la manovra, d’altra parte appare sicuramente apprezzabile aver scelto di voler rinnovare anche per il prossimo esercizio l’abbattimento del cuneo fiscale, alimentando così il reddito netto delle fasce sociali più deboli. Questo sostegno potrà incidere sull’aumento dei consumi interni, recentemente contratti dal perdurare dell’inflazione, di fatto questo incremento dei consumi interni inciderà positivamente sulla crescita del Pil; anche se questo provvedimento sarebbe stato maggiormente efficace ove fosse stato introdotto come elemento stabile e non da riproporre di volta in volta nella Legge di Bilancio, d’altra parte questa riconferma ci fa presupporre come il provvedimento potrà in un prossimo futuro venir reso stabile.

Inoltre anche l’accorpamento delle aliquote, ridotte a tre, fortemente voluto dal Viceministro Maurizio Leo, è sicuramente un ulteriore segnale positivo volto alla semplificazione ed ad un miglior rapporto tra contribuenti e fisco. Nonostante questi sforzi, dettati dalla cosiddetta “coperta corta” qualcosa è mancato, il rigore sui conti pubblici non sostiene la ripresa da anni auspicata, altresì l’attuale Governo ha in Parlamento i numeri per potersi considerare un governo di legislatura e dunque per mettere in campo una programmazione economica di medio periodo, quella necessaria pianificazione finalizzata ad una stabile ripresa economica, quella che il paese attende da anni, quella che il Pnrr dovrebbe e potrebbe finanziare; d’altro canto questa programmazione quinquennale venne richiesta da più parti anche ai tanti governi che hanno preceduto l’attuale, presieduto da Giorgia Meloni. Certamente in tempo di guerra una pianificazione economica appare complessa, fortunatamente il nostro Paese non ha truppe sul campo, anche se nella guerra economica che deriva da quella combattuta militarmente, noi siamo sicuramente coinvolti, l’Italia è un grande paese manifatturiero, ma costretto per far lavorare le proprie industrie ad importare sia materie prime che energia, senza le quali le nostre aziende si potrebbero fermare. Altresì un reale apprezzamento al Governo presieduto da Giorgia Meloni va doverosamente fatto per la scelta di dare nuova vita e nuovo impulso al Piano Mattei, tentando così di ribaltare le nostre ben note carenze di greggio e di metano, da anni un handicap per la nostra economia. Dunque, pur al di fuori della Legge di Bilancio, l’Italia mette in campo l’Eni, la principale azienda nazionale nel settore sia degli idrocarburi che in quello delle rinnovabili, con una vision di medio periodo di sicuro interesse per il Paese. Se la Manovra viene vista come prudente e correttamente rigorosa, porre in essere il Piano Mattei appare una scelta ambiziosa dalle indubbie potenzialità.


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