Esteri

L’appello di Kiev: armi e munizioni in esaurimento. Ma il vero problema è un altro

di Adolfo Spezzaferro -


Le forze ucraine perdono 200 militari al giorno e i russi sono in schiacciante superiorità numerica

L’Ucraina sta perdendo la guerra su diversi fronti e ha quasi esaurito le munizioni. È quanto ha ammesso il vice capo dell’intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky, il quale – in un’intervista al Guardian – ha ammesso che il Paese ora dipende quasi esclusivamente dalle armi dell’Occidente per fronteggiare l’avanzata russa. “Questa ora è una guerra di artiglieria”, ha detto Skibitsky, precisando che l’Ucraina “sta perdendo in termini di artiglieria” e che “tutto dipende” da ciò che l’Occidente “ci offre”. La situazione è critica: “L’Ucraina ha un pezzo di artiglieria ogni 10-15 pezzi di artiglieria russa. I nostri partner occidentali ci hanno dato circa il 10% di quello che hanno a disposizione”, ha chiarito il vice capo dell’intelligence militare. L’emergenza è drammatica, ha sottolineato Skibitsky, visto che “abbiamo quasi esaurito tutti i nostri proiettili (di artiglieria, ndr) e ora utilizziamo proiettili standard Nato calibro 155”.

Allo stato attuale Kiev può contare sul rifornimento di lanciarazzi e artiglieria pesante a media e lunga gittata da parte di Usa, Regno Unito e Norvegia. Anche la Francia, assicura il presidente Emmanuel Macron, continuerà a rifornire l’Ucraina, “comprese le armi pesanti”. Come è noto, gran parte dei Paesi Nato sta inviando armi a Kiev, compresa l’Italia, sebbene il governo Draghi abbia deciso di secretare la lista per cui non è dato sapere cosa stiamo dando all’Ucraina né in quale quantità. Ma il problema inizia ad essere un altro: le pesanti perdite di personale militare. Kiev ha recentemente ammesso che tali perdite sono nell’ordine di 200 militari al giorno. Al di là della schiacciante inferiorità numerica rispetto alle forze russe, il rischio quindi è che Zelensky si ritrovi sommerso di armi occidentali ma senza soldati per utilizzarle. Inutile dire che se i Paesi Nato inviassero personale militare in aiuto di Kiev di fatto dichiarerebbero guerra alla Russia, fermo restando che peraltro non è possibile intervenire a livello di Alleanza atlantica in Ucraina, perché non è uno Stato membro. Finora infatti Zelensky ha pagato mercenari internazionali, ma anche queste unità iniziano a scarseggiare.

Insomma, l’invio di armi pesanti e a lunga gittata da parte dell’Occidente rischia paradossalmente di far perdere la guerra a Kiev. Perché più durerà il conflitto più soldati ucraini moriranno.


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