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Migranti espulsi, la Colombia accetta gli aerei militari Usa dopo la minaccia di dazi

di Angelo Vitale -

Migranti espulsi con voli militari Usa (da X)


“Un migrante non è un delinquente e deve essere trattato con la dignità che un essere umano merita. Per questo motivo ho fatto tornare indietro gli aerei militari statunitensi con a bordo migranti colombiani”. Così su X il presidente della Colombia, Gustavo Petro, sfida Donald Trump e la sua nuova politica dei rimpatri forzati dei migranti, fatti salire con catene a mani e piedi come mostrano le foto pubblicizzate dalla stessa Casa Bianca, a bordo di aerei militari verso i Paesi di origine. Nel suo post, Petro, eletto nel 2022 come il primo presidente di sinistra della Colombia, non chiudeva comunque all’idea di accettare i rimpatri – “non posso far sì che i migranti restino in un Paese che non li vuole” – ma insiste sulla necessità di protocolli migliori che garantiscano rispetto e dignità per i cittadini colombiani durante il trasferimento. “Ma se quel Paese li vuole rimandare deve farlo con dignità e rispetto per loro e il nostro Paese. Su aerei civili, senza essere trattati come criminali, riceveremo i nostri connazionali, la Colombia si rispetta”, conclude Petro. Una posizione alla ricerca di un possibile equilibrio con l’amministrazione Trump in un momento di grande difficoltà, in un Paese ove sta ritornando prepotente l’incubo delle violenze tra gruppi armati. “In circa 10 giorni – ha scritto l’Ispi -, gli scontri tra guerriglieri dell’Esercito di liberazione nazionale e i combattenti del Frente 33 transfughi delle disciolte Forze armate rivoluzionarie della Colombia hanno provocato oltre un centinaio di morti e 32mila sfollati nella regione di Catatumbo, nel dipartimento di Norte de Santander, al confine col Venezuela, una zona ricca di petrolio e ad alta concentrazione di coltivazioni di coca.

Due giorni fa, il via all’operazione dell’amministrazione Trump che “ha arrestato 538 criminali immigrati illegali”, aveva reso noto la nuova portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in un post su X, aggiungendo che “centinaia” di questi sono stati deportati con aerei militari. La Camera Usa aveva contemporaneamente approvato una prima stretta sull’immigrazione, seguendo le indicazioni del neo presidente. Via libera, quindi, a un disegno di legge che allarga i casi di detenzione per gli immigrati privi di documenti, accusati di piccoli reati.

Una iniziale risposta che ha provocato la minaccia di pesanti dazi Usa. Trump aveva annunciato “misure di ritorsione urgenti e decisive” in un post sul suo sito di social media Truth Social, tra cui tariffe e sanzioni sui visti. Petro aveva risposto su X con un post in cui annunciava le proprie tariffe e celebrava la tradizione colombiana. “Il vostro blocco non mi spaventa, perché la Colombia, oltre a essere il paese della bellezza, è il cuore del mondo”, aveva affermato. Ma nel giro di poche ore, le due parti sembrano aver risolto la controversia e la Casa Bianca ha affermato che la Colombia ha accettato “tutte le richieste del presidente Trump”.


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