Cultura & Spettacolo

RITRATTI – Veronica Maya: “Mi godo la vita al di là dei pregiudizi”

di Redazione -


di FRANCESCO URRU

Esordisce come attrice di teatro recitando in svariati musical, da vent’anni tiene compagnia agli italiani in tv in tante trasmissioni ed eventi Rai. Moglie e mamma, ha condotto con dolcezza e garbo Lo Zecchino d’oro e questo le ha permesso di diventare uno dei volti più seguiti della tv.
Hai lavorato come attrice e conduttrice televisiva, a quale delle due attività sei più legata?
Sono due mondi diversi, ma si intersecano; io ho iniziato come attrice teatrale, recentemente ho avuto anche diverse esperienze per il grande schermo con due film con la regia di Mario Parruccini, “Passepartù – Operazione Doppiozero” e “Magari Resto”, però le persone mi conoscono fondamentalmente come presentatrice televisiva. Attraverso l’esperienza acquisita, in ogni lavoro cerco di mettere insieme questi due mondi, in qualche modo, però sono ben consapevole che la mia riconoscibilità e l’affetto del pubblico che ricevo è dovuto al mio lavoro di conduttrice e dai programmi in tv; posso dire che per me quelli più significativi, sono stati Lo Zecchino d’oro che ho condotto per dieci anni e Verdetto finale presentato per altri sei e che veramente mi ha permesso di raggiungere una grande popolarità; non posso non citare per affetto Città del Sud che è stato il mio primo programma su Rai Uno che mi ha consentito di viaggiare in tutto il mondo, visitando 50 paesi.
Qual è la tua caratteristica personale che inserisci nel modo di lavorare, qualcosa che rende al meglio quello che realizzi e ti mette a tuo agio?
L’empatia, quindi cercare di capire il pubblico che ho davanti, il target a cui è riferito il programma e quindi metterci tanta verità, metterci sempre una parte di me, per cui il pubblico che si riconosce perché sente questa autenticità in qualche modo; poi il garbo e sensibilità con il pubblico anche femminile di ogni età in modo da non generare mai fastidio. Certo, piacere a tutti e è quasi impossibile, quindi la mia ambizione è quella di creare garbo, risultare elegante e raggiungibile.
Esiste un tuo sogno segreto privato che vorresti realizzare?
Sono molto risolta, sto bene con me stessa, sto bene con il mio percorso lavorativo, con i tra alti e bassi ma sto bene, ho una famiglia che ho costruito e che mi godo e che vivo al di là dei pregiudizi che magari uno può avere, ma io mi sento una mamma presente, una mamma felice, una donna che ha fatto vent’anni di carriera, che continua a lavorare sempre con grande rispetto. Il mio sogno ecco è poter per continuare in questo balance, ecco, sarebbe già un bel risultato e questo equilibrio c’è in tutti i momenti che fanno parte della mia vita.
Percepisci invidia o solidarietà dai colleghi e dalle colleghe?
Percepisco molta stima e molto affetto da parte di tante persone, anche se nell’arco dei miei vent’anni ci sono state delle persone che magari hanno provato a togliermi qualcosa o mettere qualche ombra su di me. Magari mi hanno temuto per la professionalità o per le mie capacità. Io sono una che non va mai a contrasto, penso di saper gestire molto bene anche questo aspetto. Lavoro, faccio il mio, mai a danno di qualcuno. Tutto quello che ho fatto non l’ho mai tolto a nessuno, mai scippato a nessuno: quello che ho me lo guadagno e me lo sono guadagnato.
Ricordi un episodio lavorativo che ti è rimasto nel cuore?
Sono tanti, perché veramente ho avuto bellissime persone con cui io ho lavorato e condotto: penso a Paolo Conticini, Paolo Belli, Pino Insegno. Abbiamo sempre unito al lavoro anche nei momenti di amicizia, di condivisione. Ripercorrendo il passato, ricordo un momento molto tenero, quando avevo partorito Tancredi, il mio secondo figlio; aveva tre mesi e io conducevo lo Zecchino d’oro, ho cantato una ninna nanna che quindi idealmente è una “ninna mamma” che il bambino canta alla sua mamma; ero seduta per terra, al centro della scena e con me c’era il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna. Avevo tra le braccia il bambino, lo cullavo mentre cantavo questa ninna mamma con il Piccolo Coro: quello televisivamente è uno dei momenti miei più belli.
La tv di oggi che direzione sta prendendo?
I momenti di grande trash li abbiamo più che superati e già scavalcati, va detto che ci deve essere una netta distinzione dei canali che guardi; devo dire che la Rai offre ancora la possibilità di scelta di programmi di qualità. Chiaro che se poi una persona vuole sintonizzarsi sui reality o altre trasmissioni diverse è una propria scelta. Sicuramente non si può dire che in Rai ci siano programmi trash.
Stai preparando qualcosa di nuovo per quest’anno?
Nel 2023/2024 compio vent’anni in Rai e sto preparando una sorpresa per festeggiare, lavorando ad un bel programma.


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