Attualità

Il medico di Fedez camice in fuga

di Angelo Vitale -


“Game over, fatemi scendere”: è già pronto per il titolo sparato in un salotto tv l’addio di Marco Antonio Zappa al Servizio sanitario nazionale. Il chirurgo che a fine settembre curò in urgenza Fedez per il sanguinamento di due ulcere, e che il rapper ringraziò pubblicamente uscendo dall’ospedale, sbatte la porta dell’Uoc di Chirurgia generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano di cui era direttore. Dopo oltre 40 anni e 5mila interventi annuncia: “Sono troppo stanco e deluso da un sistema pubblico a cui tutto quello che sono, che ho fatto, che ho dato non interessa affatto”. E denuncia di essere stato messo nell’angolo.

Non si conoscono ancora le reazioni dei vertici di una struttura di eccellenza la cui storia risale al 1897. Intanto, fanno rumore le sue parole. Con le quali maltratta ulteriormente concetti ormai abbandonati dai 5Stelle, che ne fecero un cavallo di battaglia della loro arrembante stagione iniziale sulla scena nazionale. A Zappa non sta bene un sistema dove “uno vale uno. La verità è questa, ci ho messo tanto, ma finalmente l’ho capita e non ci sto più. Lascio”.

Ma non basta. Dopo aver rivelato una “natura di guerriero (che stima Achille sentendosi Ettore)”, da milanista paragona la sua condizione ad una delle guest star dei rossoneri: “Se fossi l’allenatore e avessi Van Basten in squadra, lo metterei al centro del progetto, non lo terrei in panchina con le scarpe da ginnastica. E nemmeno lo farei entrare in campo al 95esimo quando perdiamo 4 a 0, altrimenti poi lui cambia squadra e va al Real Madrid”.

“Siamo soli, siamo orfani”, già lo piangono i suoi collaboratori. Lui, in questi ultimi giorni, ha smaltito le ferie arretrate senza rinunciare a operare “in laparoscopia una vecchina con un grave tumore gastrico che aveva bisogno di me”. E ora che farà? “Non smetterò di lavorare, di essere un chirurgo, di esercitare il mestiere più bello del mondo, ma offrirò nuovi progetti ai miei sogni e ai miei pazienti”. Malati da operare in strutture private, quindi? E perché, visto che i media lo etichettano “il medico di Fedez” non alimentare pure l’idea di un podcast da produrre con il rapper? Gli suggeriamo gratis il titolo: “Camici in fuga”.


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