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Walter Sabatini torna alla Salernitana e Iervolino fa pace coi tifosi

di Giovanni Vasso -


La tentazione è troppo forte per non citare la canzone. Certi amori, non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Proprio come Walter Sabatini alla Salernitana. L’annuncio è arrivato in questi minuti. La società, sui suoi canali social, ha dato l’ufficialità alla notizia che la piazza attendeva da settimane. “La Us Salernitana 1919 è lieta di comunicare di aver conferito l’incarico di direttore generale della società al signor Walter Sabatini, icona del mondo del calcio, dirigente di comprovata esperienza e uomo chiave nella storica salvezza granata nella stagione 21/22”. Parole al miele che spengono, definitivamente, gli ultimi strascichi di un addio a dir poco polemico: “Il suo entusiasmo, la sua vitalità e voglia di vincere oltre che una competenza a tutto tondo contraddistinguerà il suo operato”.

Walter Sabatini torna alla Salernitana, dunque. In una situazione che non sembra granché migliore rispetto a quella che trovò a gennaio 2022. Quando venne chiamato al capezzale di una squadra data già per spacciata, con appena otto punti (tanti quanti ne ha conquistati finora), salvata per i capelli dal dramma sportivo della radiazione a causa del caso multiproprietà. Un club che Danilo Iervolino rilevò dal trust a cui era stato affidato alle 23.59 del 31 dicembre del 2021. Per una volta, Salerno non festeggiò la mezzanotte. Non il Capodanno ma la “sopravvivenza” della squadra.

Sabatini, a Salerno, allestì un istant team che, affidato alle cure del tecnico Davide Nicola, un uomo chiamato salvezza, portò i granata campani a una salvezza inaspettata, insperata, impossibile. Che era stata “quotata” dagli esperti ad appena il 7% delle possibilità. Di quella percentuale, Walter Sabatini fece la bandiera che portò la Salernitana alla salvezza, la prima nella sua storia in Serie A, festeggiata sul campo dell’Arechi, nonostante un roboante 0-4 incassato dall’Udinese e grazie al Venezia già retrocesso che inchiodò il Cagliari al pareggio che ne decretò la retrocessione.

Poi arrivò l’estate e le strade di Sabatini e di Iervolino si divisero. Fu polemica. Ferocissima. Il presidente aveva ingaggiato una battaglia senza quartiere contro gli agenti e silurò il suo allora direttore sportivo. Adesso, dopo la sconfitta di Bergamo (4-1) e sul fondo della classifica, con un ambiente a dir poco demotivato, una squadra che definire sfilacciata è ancora poco, la società si affida all’uomo più invocato, a Salerno e dintorni, negli ultimi anni. Se dovesse riuscire, sarebbe il secondo miracolo di un uomo di sport di sicuro non banale come Walter Sabatini. Ma già il ritorno di Sabatini al calcio giocato è a prescindere un’ottima notizia. E consente al presidente Iervolino, che ha subito nei giorni scorsi la primissima contestazione da quando è al timone della Salernitana, di “far pace” coi tifosi che non chiedevano altro che il suo ritorno in riva al Tirreno.


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